
Avere compassione verso coloro che sono nel dubbio
Un giorno una parola – commento a Giuda 22
Non temere, o Sion, le tue mani non si indeboliscano! Il Signore, il tuo Dio, è in mezzo a te, come un potente che salva
Sofonia 3, 16-17
Abbiate pietà di quelli che sono nel dubbio
Giuda 22
Se il cielo adesso è vuoto: è possibile credere in Gesù nell’età post-religiosa? è il titolo del libro di Gilberto Squizzato dove mette in discussione il significato di essere credente nel nostro tempo.
In quanti partecipano ai culti con la convinzione che il cielo non è vuoto e con il dubbio che è proprio così? Quanti/e di noi crediamo veramente in verità astratte?
La lettera di Giuda ci invita ad avere pietà, cioè compassione, di coloro che sono nel dubbio. Gesù stesso ci insegna ad essere compassionevoli: Siate compassionevoli com’è compassionevole il Padre vostro (Luca 6, 36).
La parola pietà deriva da pietas, mentre la radice della parola compassione è cum patior, che significa soffrire insieme, patire le stesse cose, essere in solidarietà.
La compassione è un atto d’amore e di giustizia. Questo atteggiamento compassionevole comporta una grande ricompensa di cui un giorno potremmo godere: ricevere compassione nel bisogno da parte delle persone che ci circondano. Possiamo in ogni momento essere anche noi nel dubbio… Svegliarci una mattina, guardare il cielo e dubitare se sia vuoto o no.
In un mondo in cui la compassione è stata esiliata perché la maggior parte della gente non sa più che cosa è, le vittime di questo esilio, che produce veleno e dolore, sono numerose. Coloro che sono nel dubbio hanno bisogno di noi, del nostro aiuto e compassione, anche se non ne sono consapevoli.
La vera pietà o compassione, la simpatia spirituale comprende, oltre alla solidarietà nella sofferenza che si fa a metà se si divide, la gioia, la quale raddoppia se condivisa. Se sarò capace di fare festa insieme alla persona che è nel dubbio o di festeggiarla una volta superata la sua crisi esistenziale o della fede, allora posso essere convinta che sono compassionevole nei suoi confronti sperando che anche lei a sua volta lo sarà nei miei e vorrà festeggiare con me quando ne avrò bisogno. Amen.