In Germania culto ecumenico per dire no alle armi nucleari

Manifestazioni davanti a una base Nato per dire no alla deterrenza nucleare come parte delle strategie militari

 

 

Gruppi ecclesiastici hanno chiesto la messa al bando delle armi nucleari presso la base aerea della Bundeswehr (Forze armate della Repubblica Federale di Germania) di Büchel, nella regione dell’Eifel, sabato scorso 17 maggio. Secondo gli organizzatori, oltre cento persone hanno celebrato un culto ecumenico davanti al cancello principale della base aerea. Si ritiene che le ultime armi nucleari statunitensi in Germania si trovino nella base aerea dell’aeronautica militare tedesca proprio a Büchel, nel distretto di Cochem-Zell. 

 

La presidente della Chiesa evangelica del Palatinato, Dorothee Wüst, ha criticato la deterrenza nucleare come parte delle strategie militari: «Le armi nucleari non servono all’autodifesa o alla protezione della vita, ma mirano a distruggere tutto ciò che Dio ha creato con amore»,ha detto. «Non possono essere limitate nel loro raggio d’azione, il loro obiettivo è l’annientamento completo».

 

La pastora Wüst ha avvertito che «noi cristiani» dobbiamo portare con fiducia la nostra voce di desiderio di pace nelle discussioni sociali e politiche. «Posso rifiutare le armi in linea di principio e in ogni circostanza o accettarle a malincuore come il male minore, come mezzo per raggiungere un fine – ma le armi nucleari sono una questione diversa». La teologa protestante ha anche lamentato l’attuale cultura del dibattito: «Chiunque si esprima a favore degli sforzi di pace sui social media è sospettato di essere un simpatizzante di Putin. Chiunque pensi alle forniture di armi viene etichettato come “guerrafondaio”. Qualsiasi differenziazione e obiettività scompare nell’abbreviazione e nella polarizzazione. Tuttavia, non esistono soluzioni semplici a una situazione mondiale complicata». 

 

«A causa della situazione geopolitica mondiale, non si può rinunciare alla difesa militare», ha dichiarato il vescovo ausiliare cattolico della diocesi di Spira, Otto Georgens. «Il governo tedesco però farebbe bene ad avviare un processo all’interno della NATO per esplorare i modi per garantire la necessaria deterrenza senza armi nucleari». Il vescovo ausiliare ha anche messo in guardia dall’ingenuità nei confronti di un futuro non violento. «L’opzione prioritaria a favore della non violenza non esclude la possibilità che la forza militare possa essere legittima – anche al servizio della pace. Tuttavia, la forza militare può essere giustificata solo nella forma della controviolenza, ad esempio in situazioni di autodifesa o per proteggere le vittime delle più gravi violazioni dei diritti umani».