
La Cina impone restrizioni ai missionari stranieri
Destano preoccupazione tra i sostenitori della libertà religiosa in tutto il mondo per le nuove norme che limitano ulteriormente le attività delle organizzazioni cristiane
La Cina ha emanato le nuove “Norme attuative per la gestione delle attività religiose degli stranieri”, che limitano ulteriormente l’espressione religiosa.
In particolare, esse vietano agli stranieri di predicare, organizzare studi biblici, distribuire materiale religioso al di fuori dell’uso personale, raccogliere fondi o persino accedere a piattaforme online per scopi religiosi, senza la previa autorizzazione dello Stato.
Anche ai cittadini cinesi è vietato partecipare a tali attività guidate da stranieri o ricevere supporto religioso da organizzazioni cristiane all’estero.
Gli stranieri che violano le nuove restrizioni religiose cinesi rischiano di essere multati, deportati o perseguiti.
Henrietta Blyth, amministratrice delegata di Open Doors del Regno Unito e Irlanda, ha commentato: «Queste leggi di fatto criminalizzano la maggior parte delle forme di testimonianza cristiana e di lavoro missionario da parte di stranieri in Cina. Sono l’ultimo segnale che certifica che il governo cinese è determinato a porre ogni espressione del cristianesimo sotto il suo controllo, o a cancellarla».
Blyth ha aggiunto: «Questi sviluppi dimostrano che la Cina non sta semplicemente cercando di gestire la religione, ma sta cercando di rimodellarla a immagine del Partito. I cristiani in Cina vengono tagliati fuori dalla Chiesa globale e posti sotto crescente sorveglianza e controllo. La comunità internazionale non deve distogliere lo sguardo».
A livello nazionale, il contesto per i cristiani cinesi si sta deteriorando da tempo sotto la guida di Xi Jinping. Il governo promuove “chiese patriottiche” allineate allo Stato, mentre reprime le chiese domestiche; irruzioni, arresti e censura sono all’ordine del giorno, mentre la distribuzione della Bibbia è strettamente monitorata.
La Cina si colloca al 19° posto nella World Watch List 2024 di Open Doors, che identifica i luoghi più difficili in cui praticare il cristianesimo.
In risposta, Open Doors esorta il governo britannico e la comunità internazionale a impegnarsi diplomaticamente e a fare pressione su Pechino affinché rispetti le libertà religiose.