80 anni dopo la II guerra mondiale: rinnovare l’impegno per la pace

I vicepresidenti della Federazione luterana mondiale in Europa esortano le chiese ad essere promotori di pace

 

L’8 maggio 1945, l’Europa emerse dalla devastazione della Seconda guerra mondiale. Ottant’anni dopo, le cicatrici di quel conflitto e la successiva occupazione dell’Europa orientale ci ricordano ancora l’immenso costo della guerra e l’importanza di una pace duratura.

Mentre l’Europa e il mondo affrontano nuove guerre e conflitti, tra cui la guerra in Ucraina, conflitti in molti altri luoghi e crescenti tensioni politiche, i vicepresidenti della Federazione Luterana Mondiale (Lwf) in Europa chiedono alle chiese e ai leader politici di essere attivi pacificatori.

In un messaggio condiviso il vescovo Tamás Fabiny, la vescova Kristina Kühnbaum-Schmidt e il pastore Arnfríður Guðmundsdóttir, riflettono sulla pace duramente conquistata in Europa, sulle ferite della storia e sull’urgente necessità di lavorare per la solidarietà e la pace.

 

Ecco il testo:

 

Ottant’anni fa, l’8 maggio 1945, le persone in tutta Europa celebrarono la fine della Seconda guerra mondiale. Ciò che è iniziato sul suolo tedesco era costato milioni di vite di bambini, donne e uomini. Per molti paesi europei questo giorno ha segnato la liberazione dalla violenza e dal terrore del regime nazista. Segnò anche l’inizio dell’occupazione e dell’oppressione sovietica nell’Europa orientale.

 

Mentre ricordiamo questo giorno, riconosciamo il dolore del passato e le ferite che rimangono. Piangiamo le innumerevoli vite perse e l’immensa sofferenza causata dalla guerra e dall’occupazione. Allo stesso tempo, affermiamo la nostra solidarietà con tutti coloro che oggi affrontano guerra, odio e violenza. Da quando la Federazione Mondiale Luterana è stata fondata nel 1947, la nostra comunione globale si è impegnata a sostenere le persone costrette a fuggire dalle loro case. Questo impegno rimane centrale per la missione e il lavoro della Federazione oggi.

 

L’Europa ha goduto di decenni senza una guerra su larga scala, ma ha sopportato dolorose divisioni durante la Guerra Fredda. Le rivoluzioni pacifiche della fine degli anni ’80 hanno sollevato speranze per un’Europa unita, caratterizzata da libertà, democrazia e riconciliazione. Tuttavia, le guerre nei Balcani e la guerra in corso in Ucraina, ci ricordano che la pace è preziosa, fragile e mai garantita.

Preghiamo che nostro Signore Gesù Cristo conceda la pace al mondo intero, specialmente in questi tempi difficili. E ci impegniamo a lavorare instancabilmente per la giustizia, la pace e la riconciliazione, non come osservatori passivi ma come pacificatori attivi.

 

Chiediamo ai leader mondiali di perseguire riconciliazioni giuste e pacifiche per tutti i conflitti e di proteggere i più vulnerabili. E invitiamo le chiese di tutta Europa a pregare e lavorare per la pace, sostenendo tutti gli sforzi per porre fine alla violenza.

Lo facciamo con fede, incoraggiati dalle parole di Cristo “Beati quelli che si adoperano per la pace, perché saranno chiamati figli di Dio”. (Matteo 5:9).