
La presenza di Gesù nella nostra vita
Un giorno una parola – commento a Giovanni 11, 40
O voi che siete lontani, udite quello che ho fatto! Voi che siete vicini, riconoscete la mia potenza!
Isaia 33, 13
Gesù disse a Marta: «Non ti ho detto che se credi, vedrai la gloria di Dio?»
Giovanni 11, 40
Quando Gesù arriva a Betania, Marta gli va incontro e le prime parole sono un rimprovero: «Se tu fossi stato qui…». Sono parole di fede o di delusione? Mi pare indubitabile che Marta fosse certa che Gesù (l’amico di suo fratello Lazzaro) sarebbe intervenuto e che fosse altrettanto certa che dove c’è Gesù c’è la vita. Ma ora che la morte è passata, non può esistere speranza se non esiliandola nell’ultimo giorno: «Io so che Lazzaro risorgerà nell’ultimo giorno». Dunque, la fede c’era, ma sembra vinta dalla delusione perché il Signore non si è fatto vedere quando e come noi lo aspettavamo.
Gesù parla a Marta e nel suo discorso le prospetta una dimensione nuova: la presenza di Gesù è la presenza della vita, è la presenza della resurrezione. Meglio: è la presenza della resurrezione e della vita di Dio nel quotidiano della nostra esistenza. È il passaggio da una vita circondata e minacciata, limitata dalla morte ad una vita che riceve sostanza dalla vita eterna. «Io sono la resurrezione e la vita…»: sono parole estremamente importanti.
Gesù dice: «Io sono», non «Io sarò»: è lui, la sua presenza, il suo essere per noi che trasforma la vita portando in essa la pienezza dell’amore e della grazia di Dio. Con lui la vita si veste dei colori del Regno di Dio e della vita eterna. Solo adesso Marta può dire: «Io credo».
In questo percorso, noi stessi siamo stati chiamati a vivere l’esperienza di Marta più che quella di Lazzaro, passando dall’io so del catechismo all’io credo della fede matura e giungendo ad un rapporto compiuto col Cristo che ci viene predicato e a sperimentare in questo modo la pienezza della resurrezione nella nostra stessa vita – cioè il passaggio da un’esistenza segnata e limitata dalla morte ad un’esistenza piena perché riempita e resa forte dalla presenza del Cristo. Amen.