
La Buona Novella. Le catene umane non hanno confini
La nuova rubrica della redazione dedicata alle buone notizie
Le catene umane per sostenere le librerie di quartiere non hanno confini e in tutto il mondo si susseguono senza
sosta. L’ ultima a noi nota in Italia è stata quella avvenuta lo scorso gennaio a Torino, nella quale un lungo serpentone di persone in fila – passandosi di mano in mano i volumi dalla vecchia alla nuova sede – hanno di fatto messo in atto un “trasloco” simbolico degli ultimi 100 libri della storica libreria Luxemburg, da via Cesare Battisti 9 sino alla Galleria Subalpina: una libreria storica e in vita sin dal 1872, che oggi si è rinnovata a soli 94 passi di distanza.
Perché le librerie di quartiere sono importanti! Lo abbiamo ricordato poco tempo fa, segnalando il premio assegnato alla libreria Claudiana di Torino, presente nel quartiere multietnico San Salvario. Un premio di prossimità di alto valore simbolico in quanto «esercizio d’interesse collettivo», perché i costi sociali e l’impoverimento di luoghi centrali e periferici delle città sono purtroppo visibili e allarmanti, se pensiamo alla desertificazione di strade e di piazze e alla scomparsa di relazioni sociali. Torino, però, è una città ricca di storia, impreziosita da tradizioni diverse, multietniche, interreligiose.
Ma anche gli abitanti di Chelsea, una cittadina del Michigan (Usa) hanno aiutato una libreria a spostare i libri nella nuova sede, a un isolato di distanza. Le immagini di questi gesti di solidarietà, sono oggi raccontati dalle testate locali, dai social media, dalle televisioni nazionali, perché sono un simbolo di solidarietà, di condivisione, di tutela della cultura che questi luoghi di incontro, di dialogo e di scambio riescono ancora a garantire, vere fucine del pensiero critico. Oggi baluardi di democrazia, governo del popolo da non perdere assolutamente e da valorizzare.