
Desaparecidos, 40 anni fa il via al processo ai militari
Il 23 aprile del 1985 si apriva in Argentina il processo a sei generali e tre ammiragli, fra i quali il generale Videla
Il 23 aprile del 1985 si apriva in Argentina il processo a sei generali e tre ammiragli, fra i quali il generale Videla e il generale Viola, accusati di essere i responsabili durante il regime militare della sparizione, della tortura, e della morte, di migliaia di persone, i cosiddetti desaparecidos.
La storia del processo è sempre stata tormentata e dopo numerose condanne molti responsabili degli eccidi furono purtroppo amnistiati.
Da cinquant’anni anni un’organizzazione umanitaria argentina cerca ancora i figli e le figlie che scomparvero, per mano della dittatura: le «Nonne (e madri) di Plaza de Mayo».
Un «Giardino dei Giusti» sorge in uno dei luoghi argentini che hanno maggiormente sofferto la stagione delle repressioni e della violenza: durante la dittatura militare di Videla. A Mar del Plata sorsero infatti molti centri clandestini di detenzione (Ccd) dove venivano sequestrate persone per la loro militanza politica e sociale.
L’anno scorso invece, nel giugno 2024, un luogo di detenzione è diventato uno Spazio della Memoria, ossia la prigione che fu luogo di tragedia per tante persone negli anni bui della dittatura e dei Desaparecidos trasformata in un simbolo di verità e giustizia. Il Movimento Ecumenico per i Diritti Umani (Medh) aveva partecipato alla presentazione dello Spazio della Memoria nell’ex Unità Penitenziaria N°2 di Gualeguaychú in Argentina.
Anche questa trasformazione, si disse, è un modo continuare a celebrare la memoria, perché solo attraverso di essa «è possibile cercare la verità e la giustizia e per sradicare la violenza in tutte le sue forme e affinché tutti quegli spazi che rappresentano o hanno rappresentato la violenza dello Stato possano diventare luoghi per promuovere la pace e la non violenza».
«Bisogna dare il buon esempio. È possibile e desiderabile per il bene di tutti fare qualcosa, non guardare dall’altra parte. E per realizzare le idee abbiamo bisogno di unirci», disse così Vera Vigevani Jarach, partigiana della Memoria e esponente delle Madres de Plaza de Mayo, giornalista e attivista, protagonista nel 2023 di un incontro promosso dalle nostre chiese presso la sala del Tempio valdese di piazza Cavour, con gli studenti delle scuole superiori romane, realizzato con il contributo dell’Otto per mille della Chiesa Valdese, Unione delle Chiese metodiste e Valdesi e in collaborazione con l’Associazione 24 Marzo. Un’occasione di riflessione sul tema della memoria con al centro l’esperienza di Vigevani Jarach, che agli studenti ha raccontato la sua vita fino alla realtà dei migranti: i «nuovi desaparecidos nel mar Mediterraneo».
Da bambina ebrea fu costretta a emigrare in Argentina, fino alla lotta con le Madri di Plaza de Mayo: «Non siamo mai state delle eroine, volevamo solo sapere dove fossero i nostri figli. E avevamo paura», disse allora.