
L’Ultima Cena, l’inclusione radicale di Gesù
Quest’anno, la Settimana Santa non è come le altre per La Chiesa Unita del Canada. Il 2025 segna il suo centesimo anniversario. Per celebrare questo momento importante, ha approfittato del Giovedì Santo, per svelare una fotografia audace dell’Ultima Cena. Presentata per la prima volta alla Metropolitan United Church di Toronto, «questa reinterpretazione mette in discussione le rappresentazioni tradizionali di questa scena emblematica e afferma la fede della Chiesa Unita in un amore globale che abbraccia ogni persona nella sua autenticità», indica l’istituzione canadese in un comunicato pubblicato il 17 aprile.
Il Giovedì Santo, ricorda il giornale francese Réforme che riporta la notizia, «commemora l’atto di inclusione radicale di Gesù, che ha condiviso un pasto con i suoi discepoli, ha lavato i loro piedi e li ha esortati ad amarsi gli uni gli altri». «Ispirata da questo atto forte – continua il comunicato della chiesa canadese – la riorganizzazione della Chiesa invita a riflettere sul suo valore fondamentale: l’amore di Dio per tutti è illimitato. Ognuno, celebrando tutte le origini e le identità, ha il suo posto a tavola».
«Questa reintrepretazione ci invita a ripensare cosa significa essere una comunità di fede – una comunità che si evolve con il suo tempo, che abbraccia la diversità e che promuove attivamente spazi di appartenenza audace. Non basta avere un seggio, bisogna avere una voce e lo spazio per portare la pienezza di tutti coloro che si riuniscono», sottolinea il pastore Michael Blair, segretario generale della Chiesa unita del Canada.
«Questa immagine – prosegue il comunicato – è una testimonianza audace della visione della Chiesa – un tavolo in cui le differenze sono onorate, dove la diversità è celebrata e dove la fede è vissuta grazie a un impegno comune a favore dell’equità e dell’appartenenza».
Ma chi ha preso il posto di Gesù vi chiedete? Anche qui, La Cena ripensata da La Chiesa Unita del Canada si distingue dall’originale. «L’assenza di Cristo in una forma fisica è una delle caratteristiche di questa riorganizzazione. Invece, la presenza di Cristo è incarnata dalla comunità riunita, sottolineando la convinzione che la fede si esprime attraverso la giustizia, la compassione e il servizio», spiega il comunicato.
A realizzare l’immagine è stato Alan Lai, fotografo. «Volevo che l’immagine rendesse omaggio a ciascuno di loro e riflettesse lo spirito di unità e di appartenenza della Chiesa, mostrando che la presenza di Cristo vive in ognuno di noi, in tutta la nostra diversità». Obiettivo raggiunto.