
Speciale 80 anni dalla Liberazione. Il tempo domani. Aprile
La libertà di oggi ha radici profonde: 80 anni di 25 aprile
È in distribuzione in tutto il territorio del pinerolese nell’area sud della provincia di Torino (lo trovate in centinaia di luoghi pubblici, dalle biblioteche ai negozi) il numero di aprile del mensile free press L’Eco delle valli valdesi che potete leggere integralmente anche dal nostro sito, dalla home page di di www.riforma.it.Il numero è pressoché interamente dedicato agli 80 anni dalla Liberazione dal regime nazifascista. Da oggi fino al 25 aprile ogni venerdì vi proporremo alcuni degli articoli contenuti nello speciale.
APRILE
Nel mese di aprile facciamo i conti con la Storia, quella con la S maiuscola, e ricordiamo quello che la maggior parte di noi non ha vissuto (e ogni anno penso: “per fortuna”). Nel mese di aprile parliamo di periodi in cui non abbiamo dovuto camminare, crescere, amare, soffrire: insomma, periodi in cui non abbiamo dovuto vivere. Semplicemente perché non eravamo nati (e di nuovo ogni anno penso: “per fortuna”). Ragioniamo sul senso del bene e su che cosa significhi il male. Parliamo di storie brutte, di eventi realmente accaduti, di racconti che al solo pensiero fanno rabbrividire, terrorizzano, lasciano ammutoliti.
Ad aprile i nodi si fermano nel pettine e, purtroppo, ci rendiamo conto che non è stato abbastanza, non è stato sufficiente: la storia gira, come una ruota, le persone dimenticano e, se non toccano con mano, spesso non credono. Ad aprile si dovrebbe festeggiare con orgoglio e gratitudine quello che diamo per scontato: essere liberi. Ad aprile ci si confronta con il passato e, inevitabilmente, con il futuro. Cos’è stato? Cosa sarà? Domande che sembrano agli antipodi di un ragionamento, ma che si uniscono in un circolo infinito. Io ho la fortuna di lavorare da anni con persone che quel periodo l’hanno vissuto. Qualche anno fa erano donne e uomini nati negli anni ’10 e ’20 del secolo scorso.
E in quel periodo hanno combattuto per poter sopravvivere ai loro destini e alla Storia con la S maiuscola. Erano giovani di fronte all’età adulta. C’è chi è stato deportato, chi si è nascosto, chi è andato in montagna. Tutti hanno vissuto i bombardamenti, le brutture della fame e della guerra. Adesso gli ospiti con i quali lavoro sono persone che, in quegli stessi anni, vivevano l’adolescenza, l’infanzia, l’inizio della propria esistenza. I vissuti sono diversi, ma legati dallo stesso sogno: vivere, liberi e libere, oltre la paura, il terrore, il “cosa succederà”. 25 Aprile, in ricordo di chi c’era.
Paola Raccanello è Animatrice in casa di riposo