La Chiesa riformata in Ungheria censisce il suo grande patrimonio edilizio

È in fase di creazione un archivio digitale riformato a disposizione del pubblico

 

È in fase di creazione un sito web sul patrimonio edilizio riformato ungherese. Nella prima parte del progetto, la storia, il significato storico e religioso di duecento chiese e campanili vengono raccontati attraverso il sito web didattico, il cui background professionale è fornito dall’Associazione ungherese degli architetti. L’accordo di cooperazione è stato firmato il 13 marzo in una cerimonia solenne dal vescovo József Steinbach, presidente del Sinodo della Chiesa riformata d’Ungheria, e da Csaba Nagy, presidente dell’Associazione degli architetti ungheresi.

 

Nell’estate del 2023, la Chiesa riformata d’Ungheria ha avviato i lavori che avrebbero riunito diverse discipline (architettura e storia dell’arte) per mappare e, come primo passo, rendere disponibile in formato digitale il ricco e prezioso patrimonio edilizio ungherese con oltre cinquecento anni di storia. In seguito, gli interessati all’argomento potranno conoscere i dettagli di questa straordinaria eredità culturale in una conferenza, sotto forma di libro, in una mostra e con l’ausilio di un catalogo della mostra.

 

L’iniziativa, oltre a una natura educativa e divulgativa, ha anche scopi di ricerca e didattici e promuove la cooperazione interdisciplinare, è stato detto durante la cerimonia di presentazione.

Il vescovo József Steinbach, presidente del Sinodo della Chiesa riformata d’Ungheria, ha sottolineato il versetto del Vangelo di Luca sull’ amministratore infedele e ha sottolineato che «è importante non essere infedeli amministratori dell’eredità e dei tesori che ci sono stati affidati». Ha aggiunto: «allo stesso tempo, resta una grande domanda  su cosa farà la Chiesa riformata ungherese con il suo enorme patrimonio edilizio. Un tempo la Chiesa riformata era la chiesa di campagna, perché quasi ogni insediamento aveva il suo tempio, spesso più di uno, e la sua comunità riformata. Steinbach ha affermato di essere certo che le situazioni prenderanno una nuova direzione, l’emigrazione si invertirà e torneranno ad esserci comunità rurali che riempiranno di vita il patrimonio edilizio anche nei villaggi dove ora vivono meno persone.

 

Il sito web, che verrà completato in autunno, non serve solo a diffondere la conoscenza, ma mira anche a essere un utile punto di riferimento per la vita accademica, la ricerca e l’istruzione, sia a livello nazionale che internazionale. La ricerca e la presentazione architettonica e storico-artistica delle chiese proposte dai distretti ecclesiastici sono svolte da esperti dell’Ordine degli architetti, mentre il loro significato religioso è presentato da esperti della chiesa e delle diocesi.

 

La prima fase dello sviluppo dell’Archivio digitale del patrimonio edilizio riformato comprende la costruzione di un sistema di interfaccia che presenterà da duecento a duecentocinquanta monumenti: ma dopo aver ottenuto ulteriori  finanziamenti dalla Chiesa, l’obiettivo è di rendere possibile il censimento  degli altri edifici riformati in Ungheria, nel bacino dei Carpazi e nelle regioni limitrofe, è stato annunciato durante la cerimonia di presentazione del progetto presso la sede sinodale della Chiesa riformata d’Ungheria.

 
La creazione del deposito del patrimonio è sostenuta dalla Chiesa riformata d’Ungheria e grazie ad altre sovvenzioni per l’implementazione del progetto.
 
Foto: il tempio di Debrecen. By Pudelek (Marcin Szala) – Own work, CC BY-SA 3.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=7353843