
Un Dio senza uguali e impareggiabile
Un giorno una parola – commento a Michea 7, 18
Quale Dio è come te, che perdoni l’iniquità e passi sopra alla colpa del resto della tua eredità? Egli non serba la sua ira per sempre, perché si compiace di usare misericordia
Michea 7, 18
Maria disse: «Ha soccorso Israele, suo servitore, ricordandosi della misericordia»
Luca 1, 54
“Quale Dio è come te?” È la domanda retorica che il profeta Michea pone a Dio. Una domanda che non è una mera espressione di stupore, ma un’affermazione dell’unicità del Dio d’Israele, che è l’unico vero Dio, diverso dagli idoli a cui molte persone affidano le loro vite. Ed un’affermazione chiara sull’agire di Dio nel suo relazionarsi con noi esseri umani.
Michea confessa la sua fede e quella del suo popolo in un Dio che odia il peccato, ma che si compiace nell’atto di usare misericordia, come lo dice anche il cantico di Maria: “Ha soccorso Israele, suo servitore, ricordandosi della misericordia” (Luca 1, 54). Non solo Dio perdona, ma prova gioia nell’usare la misericordia.
La sintesi di questo messaggio è che, solo Dio è santo, senza uguali e impareggiabile in quanto l’unico capace di un amore incondizionato e di un perdono illimitato. Tutti gli esseri umani sono peccatori. Come dice il salmista, se Dio tenesse conto delle colpe umane nessuno potrebbe sussistere (Salmo 104, 29). Nessuna creatura può sopportare l’ira di Dio. Ma, non volendo distruggere le sue stesse creature Dio esige, perciò, l’obbedienza piena. Non si tratta solo di prendere atto della grazia e della misericordia di Dio che sorvolano sul peccato, ma di riconoscere la nostra condizione di peccatori bisognosi del perdono di Dio, rassicurati dal fatto che nessun peccato è così troppo grande da non poter essere cancellato dall’amore di Dio. Il Tempo di passione o di “Quaresima” in cui ci troviamo ci ricorda che per noi Gesù ha sofferto, morendo sulla croce, ed è risorto perché per mezzo di lui ottenessimo il perdono dei peccati.
È un invito a vivere nella luce della misericordia di Dio, a lasciarci toccare dal suo perdono che rinnova le nostre vite, invito che ci offre una speranza nuova e la certezza che, nonostante le nostre colpe, siamo amati e accettati, e che possiamo estendere quella stessa misericordia agli altri. Amen.