
Siria. Ondata di massacri
I Patriarchi delle Chiese chiedono la fine della logica della vendetta. Allarme di Open Doors Italia per la vita dei cristiani
Ieri il ministero della Difesa siriano ha annunciato la conclusione “con successo” dell’operazione militare nell’ovest della Siria, dove da giovedì gli scontri con i lealisti del regime caduto e le esecuzioni di massa di civili hanno provocato centinaia di morti.
«Annunciamo la fine dell’operazione militare dopo che le nostre forze sono riuscite a raggiungere tutti gli obiettivi prefissati», ha detto il portavoce del ministero Hassan Abdel Ghani, citato dall’agenzia ufficiale Sana.
Nei giorni scorsi anche i patriarchi di tre Chiese storicamente radicate in Siria avevano firmato un appello congiunto per fermare gli “orribili massacri” che erano stati compiuti in diverse province del Paese dalle milizie jihadiste, con un impatto particolarmente grave sulle comunità della minoranza alawita. Secondo fonti della stessa comunità alawita, le vittime di questi attacchi superavano le 600 unità.
L’appello, pubblicato sabato 8 marzo, era firmato dal patriarca greco-ortodosso Yohanna X, dal patriarca greco-melchita cattolico Youssef I Absi, e dal patriarca siro-ortodosso Mar Ignatius Aphrem II. I tre leader denunciavano un’«escalation di violenza che ha portato ad attacchi contro civili innocenti, tra cui donne e bambini».
Ieri anche il direttore di Porte Aperte-Italia, Cristian Nani, ha inoltrato un messaggio con un’urgente richiesta di preghiera per la Siria. «I cristiani della regione sono impauriti, ieri i culti sono stati cancellati e molti stanno pensando di lasciare il paese. C’è parecchia confusione in queste ore – ha dichiarato Nani –, e sui social circolano sia falsi video di massacri di cristiani, sia vere notizie di uccisioni di alcuni cristiani. È un momento di caos partito giovedì scorso quando i sostenitori del vecchio regime hanno attaccato le forze di sicurezza del nuovo governo, le quali hanno poi reagito con una violenta rappresaglia dove si raccontano e si vedono immagini di rastrellamenti casa per casa, con esecuzione di uomini, donne anziane i bambini. Mentre i patriarchi delle principali chiese storiche siriane rilasciano dichiarazioni condannando le violenze, e le Nazioni Unite invocano un immediato cessato il fuoco e indagini trasparenti, i cristiani di Latakia, Tartus, Damasco e di tutta la Siria sono nel terrore e chiedono alla chiesa globale di unirsi in preghiera. Preghiamo perché questa violenza cessi e non dia inizio ad una nuova guerra civile per la protezione dei cristiani siriani affinché non si verifichi un nuovo esodo di cristiani dalla Siria».