I leader religiosi esortano i governi ad affrontare la crisi del debito

Accorato appello di oltre 120 responsabili di chiese cristiane per chiedere ai Paesi ricchi di cancellare i debiti delle nazioni povere

 

Mentre i ministri delle finanze del G20 si incontravano in Sudafrica il 26 e 27 febbraio, i vertici della Federazione luterana mondiale si sono uniti ai leader religiosi nel chiedere alle nazioni ricche di affrontare l’acuta crisi del debito globale che minaccia la vita dei poveri.

La segretaria generale della Federazione luterana mondiale, la pastoraAnne Burghardt e i leader delle chiese dei paesi appartenenti al gruppo G20 delle nazioni più ricche chiedono ai loro governi di affrontare «una delle questioni più urgenti che abbiamo di fronte, quella dell’acuta crisi del debito globale».

 

In una lettera inviata ai ministri finanziari dei paesi del G20, i luterani si uniscono ad altri leader cristiani nell’appello per «un sistema di debito globale più equo e funzionale. C’è un urgente bisogno di azione perché circa 3,3 miliardi di persone – quasi la metà della popolazione mondiale – ora vivono in paesi che spendono di più per il pagamento del debito che per la salute, l’istruzione o le misure per il clima che salvano la vita».

 

La lettera esorta i governi ad agire con «coraggio, solidarietà e compassione», per sostenere «le persone più povere e vulnerabili» in tutto il mondo. 

 

I leader religiosi chiedono ai loro governi di essere ambiziosi nel rispondere all’appello di papa Francesco che ha nominato il 2025 come un anno giubilare di speranza con particolare attenzione al perdono, alla riconciliazione e al rinnovamento. In un invito ai cristiani a celebrare l’anno giubilare, il papa ha osservato che «i beni della terra non sono destinati a pochi privilegiati ma a tutti» e ha insistito sul fatto che «la speranza dovrebbe essere concessa ai miliardi dei poveri che spesso mancano degli elementi essenziali della vita».

 

La lettera ai leader finanziari del G20 ricorda l’antica tradizione biblica del perdono del debito, del ripristino della terra e della liberazione degli schiavi durante un anno giubilare. Incoraggia i governi a prendere misure urgenti per introdurre un quadro più equo per la cancellazione del debito, per garantire che i finanziatori privati partecipino alla sua cancellazione, per consentire ai paesi debitori di essere adeguatamente rappresentati e per sostenere la creazione di una Convenzione del debito delle Nazioni Unite per garantire la responsabilità dei Paesi.

 

Sono 125 i leader cristiani che hanno firmato l’appello. In questo «anno di liberazione sia materiale che spirituale» i leader religiosi invitano tutti i decisori ad essere “Pellegrini della speranza”, adottando misure che non solo affronteranno l’attuale crisi del debito, «ma getteranno anche le basi per un sistema finanziario globale più giusto e resiliente».

 

 

Foto: LWF/Albin Hillert