Due anni – anzi molti di più – di “Parole e Opere” 

Testimonianza evangelica e diaconia: verso l’incontro di Firenze

 

La riflessione che ha coinvolto negli ultimi 30 anni il Sinodo della Chiesa valdese – Unione delle chiese metodiste e valdesi sul tema dell’integrazione tra le varie funzioni della chiesa è stato assai ricco e guidato da numerosissimi testi e spazi di discussione. All’inizio del 2023 la Commissione sinodale per la Diaconia (Csd) ha prodotto un documento, intitolato Parole e opere, che identificava alcuni punti fermi di questo percorso e, tra essi, poneva l’accento sulla necessità di non separare “chiesa e diaconia”, sul fatto che la diaconia si debba rivolgere non esclusivamente al mondo ecclesiastico e che non dovrebbe avere funzioni strumentali come visibilità e proselitismo ma che, anzi, dovrebbe essere una risposta alla vocazione. Il documento individuava poi delle aree di lavoro nelle quali, a livello locale, i servizi diaconali e le chiese possono collaborare attivamente.

 

La prima di esse è quella dell’annuncio (martiria) che può essere realizzata con collaborazioni nel catechismo, per esempio integrando laboratori normalmente tenuti nelle scuole, oppure attraverso “pause caffè meditate” offerte a lavoratori e lavoratrici, o ancora in percorsi per dipendenti e quadri per (ri)scoprire il “senso” del lavoro in un ente ecclesiastico. Il culto (liturgia), elemento essenziale della vita della chiesa, può vedere altresì la partecipazione, in talune circostanze, di operatori e operatrici per incontrare e informare le comunità circa l’andamento dei progetti; in quest’ottica la domenica della diaconia sempre più spesso viene vista come un momento di conoscenza reciproca, oltre che come spazio informativo rivolto anche all’esterno. Nell’ottica della comunione (koinonia) il documento propone di sviluppare la comunicazione scritta tramite articoli sulle circolari di chiesa, prassi ormai consolidata in molte città. Nell’ambito dei rapporti fraterni viene suggerito anche di sviluppare luoghi e momenti di condivisione come agapi, spazi di ascolto condiviso, servizi di volontariato: da citare, a tal proposito i numerosi corsi organizzati dalle chiese, talora in collaborazione con la Diaconia valdese, per formare nuovi e “vecchi” volontari.

 

Si arriva così all’ultima area di collaborazione, quella della vera e propria diaconia: la maggior parte delle chiese locali sono infatti impegnate in attività diaconali che possono arricchirsi dal confronto e dall’aiuto reciproco con gli operatori della cosiddetta diaconia istituzionale; sono inoltre stati recentemente sperimentati veri e propri spazi di coordinamento e cogestione: esempi di ciò si incontrano nel corso di italiano della chiesa metodista di Bologna e in alcune attività diaconali delle chiese valdesi di Torino e Firenze.

 

Anche per portare avanti questa ambiziosa agenda la Csd ha ritenuto utile istituire cinque – al momento – Comitati di coordinamento territoriale (Cct): a Torino, a Milano, nel Ponente ligure, a Firenze e a Roma (in territori dove ci sono molteplici opere e servizi e/o più chiese). Pur essendo il documento Parole e opere un’utilissima guida per i Cct, è assodato che anche dove i servizi della Diaconia valdese sono meno strutturati molti dei punti sopra riportati vengono realizzati. Parliamo di città in cui sono presenti uno o pochi operatori che trovano nella chiesa locale sostegno e supporto: la vera e propria comunione che si realizza in questi contesti permette spesso di parlare con un’unica voce, in quei luoghi della “diaspora” dove non sempre è facile far uscire il punto di vista evangelico e protestante.

 

Accanto a tutto ciò vanno menzionati anche i cosiddetti progetti di diaconia comunitaria, la forma di finanziamento di attività locali, gestite direttamente dalle chiese e finanziate con fondi dell’Otto per Mille con il supporto del lavoro di segreteria della Diaconia valdese: questa forma di diaconia, gestita quasi interamente in maniera volontaria, è in crescita costante e testimonia l’impegno che da sempre caratterizza le nostre chiese nei campi dell’assistenza e dell’educazione. Una dimostrazione concreta di quanto le opere e le parole debbano necessariamente andare nella medesima direzione e di come la Chiesa sappia ancora farlo in maniera efficace.

 

Il prossimo 8 marzo a Firenze, presso la Foresteria Valdese, a seguito del Convegno annuale della diaconia, coloro fanno parte dei Cct, membri di chiesa e operatori impegnati in attività comuni e chi si occupa di diaconia comunitaria si troveranno per discutere e confrontarsi su questo percorso comune: dopo la mattina dedicata al tema «Lavoro, vocazione, benessere e identità», nel pomeriggio due gruppi di lavoro paralleli permetteranno di scambiarsi esperienze e idee, anche, ma non solo, con l’intento di portare avanti la testimonianza comune che si realizza nel servizio per il prossimo.

 

Per chi ne avesse interesse l’iscrizione è obbligatoria entro il 28 febbraio tramite il formulario reperibile all’indirizzo https://forms.gle/YnR1c8jQbJs7hs6Y9″ \hhttps://forms.gle/YnR1c8jQbJs7hs6Y9.