
Luchetta, Ota e D’Angelo, 31 anni fa
Il 28 gennaio 1994 l’assassinio a Mostar degli inviati Rai. Ieri il ricordo di colleghi e amici
Trentun anni fa, il 28 gennaio 1994, gli inviati della sede Rai di Trieste Marco Luchetta, Alessandro Saša Ota e Dario D’Angelo entrarono a Mostar approfittando di una tregua per realizzare un servizio sui bambini senza nome: volevano far sapere e far riflettere, suscitare reazioni alla barbarie che si stava consumando in quelle terre, contrastare la rimozione collettiva della guerra in atto.
Una granata li uccise tutti e tre, risparmiò invece il piccolo Zlatko, a cui fecero da scudo con i loro corpi.
Da quella tragedia nacque la Fondazione Luchetta Ota D’Angelo Hrovatin (https://fondazioneluchetta.eu), che in questi primi tre decenni ha accolto e curato 850 bambine e bambini, il primo dei quali fu proprio Zlatko; successivamente nacque il Premio giornalistico internazionale (https://premioluchetta.com) Lucchetta, nel 2024 a vent’anni di attività ha inaugurato due nuove sezioni: una dedicata alla Rotta balcanica e una alla radiofonia.
Entrambe le realtà si propongono di continuare il lavoro iniziato da Marco, Saša e Dario togliendo dall’invisibilità persone che rischiano di restare senza diritti, primo tra tutti quello alla vita e a una vita dignitosa.