Dalla morte alla vita

Un giorno una parola – commento a Giovanni 5, 24

 

Sostienimi secondo la tua parola, perché io viva; non rendermi confuso nella mia speranza

Salmo 119, 116

 

Gesù dice: «Chi ascolta la mia parola e crede a colui che mi ha mandato, ha vita eterna; e non viene in giudizio, ma è passato dalla morte alla vita

Giovanni 5, 24

 

Il Dio della Bibbia è il Dio della vita e non della morte. Siamo venuti alla luce, cioè siamo nati. Viviamo. Però un giorno moriremo. Sì, c’è una vita fisica ma c’è anche una vita che Dio mette in noi mediante il suo Spirito e che non è soggetta alla morte: è la vita eterna, che ha il suo inizio in questa esistenza terrena e proseguirà in pienezza nell’incontro con Dio. Attraverso la fede in Gesù Cristo si può rinascere a una nuova vita e sarà come il passaggio dalla notte al giorno o dall’oscurità alla luce, o dalla morte alla vita! È per nascere, o rinascere che si è nati, non per morire. Ascoltare la parola di Gesù e credere a Colui che lo ha inviato, cioè Dio, suo Padre, Creatore e Redentore, procura questa straordinaria ri-nascita. Vuol dire prendere parte a una ri-creazione. 

 

Non posso fare a meno di ricordare le parole che mio padre volle sottolineare nella sua testimonianza alla dipartita di sua madre, una credente anziana, spentasi serenamente. Alcuni vicini di casa accorsero al capezzale di mia nonna, e ci fu una donna che disse: «Certo ha fatto proprio una bella morte; è passata dalla vita alla morte senza accorgersene!». No! replicò mio padre: «È passata dalla morte alla vita!». Aggiungendo che ella lo guardò con aria interrogativa e sbigottita! Non poteva capire. Tornato a casa, alla televisione stavano trasmettendo proprio in quel momento, la seconda sinfonia di Mahler, denominata “Resurrezione”: «Risorgerai! Sì. Risorgerai! Preparati a vivere!». «Non ci sarà più notte; non avranno bisogno di luce di lampada, né di luce del sole, perché il Signore Dio li illuminerà e regneranno nei secoli dei secoli» (Apocalisse 22, 5).

 

Amen!