La Chiesa continua a crescere nonostante le persecuzioni

Oltre 380 milioni di cristiani sono perseguitati nel mondo: è quanto emerge dalla World Watch List 2025 pubblicata da Open Doors

 

Il 15 gennaio è stata pubblicata da Open Doors US la World Watch List 2025, che racconta i 50 peggiori paesi in cui i cristiani sono oppressi a motivo della loro fede.

«Anche in alcuni di questi luoghi in cui la persecuzione è estrema, la Chiesa continua a esistere», ha detto Ryan Brown, CEO di Open Doors US, a The Christian Post. «La Chiesa continua a crescere».

 

Secondo l’ultimo rapporto, 380 milioni di cristiani – uno su sette in tutto il mondo – affrontano alti livelli di persecuzione e discriminazione. Ad occupare il primo posto nella World Watch List c’è ancora una volta la Corea del Nord.

«[La Corea del Nord] continua a essere un posto incredibilmente difficile per i cristiani», ha affermato Brown. «I resoconti di violenza hanno continuato ad aumentare all’interno della Corea del Nord, e si stanno espandendo in tutto lo Stato».

I cristiani in Corea del Nord rischiano l’esecuzione o la prigionia in un campo di lavoro se la loro fede viene scoperta, avverte Open Doors. Nonostante l’oppressione mirata, tuttavia, nell’ultima World Watch List emerge che circa 400.000 credenti in Corea del Nord continuano a testimoniare l’amore di Cristo.

 

Brown ha affermato che i cristiani che si rifiutano di abbandonare Cristo sono un modello per i cristiani nei paesi occidentali che godono del diritto alla libertà religiosa. Nel corso della storia del cristianesimo, Brown ha sottolineato che la Chiesa ha continuato a prosperare, anche quando la persecuzione è estrema.

«Ci sono luoghi in cui la Chiesa è stata spazzata via», ha detto Brown, citando come esempio il paese nordafricano dell’Algeria, che si classifica al 19° posto nella World Watch List del 2025.

Secondo il rapporto, «tutte le chiese protestanti [in Algeria] sono state costrette a chiudere e il numero di cristiani in attesa di processo e condanna è ai massimi storici».

 

Altri paesi che hanno costretto la Chiesa alla clandestinità includono l’Afghanistan, che si è classificato al n. 10 nella lista. A causa delle rigide interpretazioni della legge islamica da parte dei talebani, la conversione dall’Islam al cristianesimo è punibile con la morte. I cristiani affrontano anche punizioni o temono di essere assassinati per mano della loro famiglia, clan o tribù se rinunciano all’Islam.

La Nigeria si è classificata settima nella lista: in particolare nella Nigeria settentrionale i cristiani sono presi di mira dai militanti Fulani, da Boko Haram e da altri gruppi estremisti che uccidono o rapiscono persone di fede. Migliaia di cristiani nigeriani sono stati uccisi negli ultimi anni.

 

Brown ha esortato i leader mondiali come il presidente eletto Donald Trump ad affrontare il problema della persecuzione dei cristiani rendendo la libertà religiosa una priorità. Secondo il rappresentante di Open Doors, dal momento che la persecuzione dei cristiani viene utilizzata per creare instabilità in molti dei luoghi documentati nel rapporto, la libertà religiosa deve essere “parte della conversazione” quando si cerca di raggiungere la pace e la stabilità in quei paesi.

Nel rapporto di Open Doors qualche dato positivo c’è: i cristiani uccisi a causa della fede in un anno sono scesi da 4.998 a 4476 mentre il numero di chiese o proprietà cristiane attaccate, chiuse o confiscate si è quasi dimezzato passando da 14.766 a 7.679. Aumentano, invece, i cristiani detenuti o condannati per ragioni legate al proprio credo: passano da 4.125 a 4.744. «Il livello di ingiustizia, in questi casi, rasenta la parodia: in carcere finiscono uomini e donne senza processi e senza prove. Inoltre, il grado di impunità spesso concesso a coloro che invece accusano falsamente o aggrediscono fino a uccidere i cristiani in vari paesi è davvero preoccupante».

 

Open Doors lancia l’allarme su un fenomeno che sta crescendo senza misura: quello dei cristiani che per sfuggire ai conflitti e alla fame cambiano città o paese diventando profughi, svuotando, di fatto, le Chiese locali: «Ad esempio in Medio Oriente, culla del cristianesimo, c’è sempre più instabilità e gran parte delle comunità cristiane si stanno perdendo».

Allarmante anche la tendenza degli abusi contro le donne, soprattutto cristiane. I dati del rapporto sono impietosi. Nonostante Open Doors torni a ripetere che «è difficile raccogliere conferme certe sul numero di vittime di stupro e violenze sessuali a causa della fede perché in molti paesi le denunce sono rare», si viene a sapere che, nell’anno appena trascorso, le violenze sulle donne che l’organizzazione umanitaria è riuscita a scoprire sono state 3.944, in netto aumento. In crescita anche i matrimoni forzati delle giovani cristiane: i casi registrati finora sono stati 821, ma anche questi, purtroppo, sono solo dati calcolati per difetto.