Preoccuparsi del prossimo
Un giorno una parola – commento a Matteo 19, 21
Chi ha pietà del bisognoso, lo onora
Proverbi 14, 31
Gesù gli disse: «Se vuoi essere perfetto, va’, vendi ciò che hai e dallo ai poveri, e avrai un tesoro nei cieli; poi, vieni e seguimi»
Matteo 19, 21
Leggere questo versetto, specialmente se staccato dal contesto, è sempre come ricevere un pugno nello stomaco. Se lo inseriamo nel contesto del passo, diventa appena più tollerabile, ma è sempre comunque molto forte.
Rivediamo la situazione: un giovane si avvicina a Gesù e gli chiede cosa deve fare di buono per conquistare la vita eterna. Gesù gli risponde snocciolando i comandamenti. Il giovane dice “questo lo faccio già. Cosa mi manca ancora?” Gesù risponde con il versetto che abbiamo letto. Ma il giovane se ne va, rattristato, perché “aveva molti beni”.
Quante persone conosciamo che hanno fatto questo, venduto tutti i loro beni per darli ai poveri? A me vengono in mente due nomi soltanto: Valdo di Lione e Francesco d’Assisi. Forse ci sarà qualcun altro. Ma certamente, non sono in molti. Certamente nessuno e nessuna di noi lo ha fatto. E allora?
Ci consolano, in fondo, le parole che pronuncia Gesù poco dopo. “Difficilmente un ricco entrerà nel regno dei cieli”, e poi “è più facile che un cammello passi attraverso la cruna di un ago che un ricco entri nel regno di Dio”. Insomma, Gesù parla specificamente di ricchi. Noi non rientriamo in questa categoria. Abbiamo quanto ci serve per vivere dignitosamente, non ci manca nulla. Eppure, in confronto a tante e tanti, nelle varie parti del mondo, potremmo essere considerati ricchi. Inoltre, il timore che ci possa venire a mancare il necessario, fa sì che ci preoccupiamo del nostro benessere e molto meno di quello degli altri.
C’è, insomma, sempre il pericolo di concentrarsi sulla nostra vita, sul nostro benessere e perdere di vista quanto possiamo fare per alleviare le sofferenze di tutti e tutte coloro che non hanno abbastanza per vivere. Questo, invece, fa parte dei comandamenti: “ama il prossimo tuo come te stesso”, che dice proprio questo: ci chiede di preoccuparci degli altri, delle altre, senza arrivare a vendere tutto quanto abbiamo, ma vivendo in maniera modesta per poter aiutare il prossimo. Amen.