La Buona Novella: cresce il numero dei trapianti di organi

La nuova rubrica della redazione dedicata alle buone notizie

 

 

È stato sicuramente un bel dono natalizio arrivato con qualche giorno di ritardo quello ricevuto la notte di San Silvestro da un 65enne torinese che da maggio scorso era in lista di attesa per un trapianto di polmone. Anzi un doppio trapianto, entrambi i polmoni. La chiamata è arrivata proprio alla fine dell’anno essendoci la compatibilità di un donatore, un giovane di 40 anni, i cui famigliari hanno acconsentito al trapianto. Una doppia operazione assai complessa e lunga che evidenzia come l’ospedale delle Molinette di Torino (Città della Salute) sia il leader in Italia per questo tipo di intervento chirurgico.

 

Da anni il nosocomio piemontese è all’avanguardia nei trapianti, risultando il primo in Italia (oltre 450 nel 2023), con particolare attenzione per rene e fegato. Si rimane spesso colpiti dalla capacità tecnica della sanità (pubblica) in questo tipo di interventi e non si può che gioire per la riuscita.

 

Ovviamente le liste d’attesa sono molto lunghe, è difficile trovare un donatore compatibile. Proprio questo aspetto del dono è il nodo fondamentale: senza coloro che donano non ci sarebbe speranza. Alcuni numeri forniti dalla Rete nazionale trapianti, nel suo report annuale, hanno evidenziato come il 2023 si sia confermato come l’anno migliore di sempre per donatori segnalati (3.092, +16,2% sul 2022), donatori utilizzati (1.667, +14,2%) e trapianti effettuati (4.466, +15,2%). Di questi, 198 sono stati realizzati attraverso programmi di urgenza nazionale, mentre 197 hanno riguardato pazienti pediatrici. Particolarmente numerosi i trapianti da donatore a cuore fermo: sono stati 444, il doppio dell’anno precedente. La crescita complessiva dell’ attività̀ si è tradotta in un leggero calo del numero di pazienti in attesa di ricevere un organo: al 31 dicembre 2023 erano 7.941, di cui il 76% aspettava un rene, contro gli 8.112 a fine 2022.

 

A livello europeo l’Italia è al secondo posto per la donazione di organi. Un gesto di speranza verso uno sconosciuto.