Africa: le Chiese protestanti di fronte alla crescita demografica
Le parole della Comunità di chiese in missione sulle sfide del Continente africano
L’Istituto Nazionale francese di Studi Demografici (Ined) ha appena pubblicato un nuovo rapporto sulle dinamiche globali. Un giovane terrestre su tre, tra i 15 e i 29 anni, vivrà in Africa nel 2050. Si tratta probabilmente del dato più eclatante nell’evoluzione della demografia globale e della questione più importante per le Chiese protestanti presenti nel continente africano. Questi sviluppi demografici stanno trasformando profondamente le strutture sociali e sconvolgendo i valori che governano la convivenza.
«La nostra comunità di Chiese, che ha scelto di anticipare (piuttosto che subire) e condividere per agire, deve cogliere questi nuovi dati per fornire una risposta teologica, sociale ed economica alle popolazioni e in particolare alle generazioni più giovani; una parola ispirata alla Buona Novella che abbiamo ricevuto».
Così commenta la Cevaa, la Comunità di chiese in missione, i dati sugli sviluppi demografici mondiali.
«Il Vangelo incontra e dialoga con tutte le culture, ci piace ricordarlo. Dovremo costruire insieme un appello reale per una missiologia evangelica che, basandosi sull’espressione africana, offra a tutti una vita trasformata che incida sulla società. Le nostre Chiese non hanno una soluzione magica, ma possono proporsi come comunità di testimoni che si impegnano nella città, sollevano le persone e rivisitano la cultura. Le Chiese membro di Cevaa hanno, in questo senso, investito molto nella politica impegnandosi sul campo vicino alle popolazioni: insegnamento, istruzione, formazione, sanità, diritti delle donne, ecc. Continuiamo a condividere, agire e testimoniare per sostenere il mondo nelle sue trasformazioni».