La giustizia e la santità di Dio
Un giorno una parola – commento a Salmo 94, 15
Il giudizio di Dio sarà di nuovo conforme a giustizia e tutti i retti di cuore lo seguiranno
Salmo 94, 15
Gesù disse: «Dio non renderà dunque giustizia ai suoi eletti che giorno e notte gridano a lui? Tarderà nei loro confronti? Io vi dico che renderà giustizia con prontezza»
Luca 18, 7-8
Dio è il Giusto per antonomasia perché è Santo. Essendo Santo, è cosa altra da noi, perché mosso da qualcosa di diverso dalle logiche umane: la sua giustizia è il risultato della sua santità.
La Scrittura, a buona ragione, definisce Dio “Giusto (Dt 32, 4/Esd 9, 15) e Santo (Lv 11, 44/Sal 71, 22)”. Da ciò deriva che il Padre è una sorgente di giustizia, d’amore, di compassione e di misericordia che sgorgano dal suo cuore stesso. Una giustizia che non è nelle nostre corde di miseri mortali.
Fu necessario, quindi, come ci ricorda l’inno di Filippesi 2, che per mettere in atto la sua santa giustizia, il Signore “spogliò se stesso” in un atto d’amore per riscattare tutte e tutti noi.
In Cristo Dio si fece carne di giustizia per noi. È interessante osservare come in Atti 3, Pietro, andando oltre ogni limite di prudenza rispetto al monoteismo di Israele, definisce il Cristo come il Santo, il Giusto: «Ma voi avete ripudiato il Santo e il Giusto». Dunque, Luca, per bocca di Pietro, ci presenta in filigrana l’immagine di Cristo accostandola a quella del Padre.
Dunque, la giustizia di Cristo è la nostra giustizia: “Abbiamo un avvocato presso il Padre: Gesù Cristo giusto (I Giovanni 2, 1b)”.
Forti e certi di questa realtà, accostiamoci al Cristo con fiducia, accostiamoci al reietto dagli uomini, senza cadere nell’antico errore di abbandonare il Signore senza apprezzare la sua santità (cfr. Is 1, 4), riconoscendo in Cristo il Santo di Dio (Mc 1, 24 e par.), la nostra salvezza (II Tm 2, 10), la nostra certezza (At 2, 36).
Amen.