Donne che raccontano, lottano e non dimenticano

Nella chiesa valdese di Milano è nato un gruppo contro la violenza di genere, con incontri mensili e una mostra che sarà esposta dal 15 al 22 dicembre, in collaborazione con il centro antiviolenza «Cerchi d’Acqua»

 

«A voi, ragazze isolate del secolo / condottiere silenziose, sconosciute alla gente; / voi, sulle cui labbra è morto il sorriso, / voi che siete senza voce in un angolo sperduto, piegate in due, / cariche dei ricordi, nascosti nel mucchio dei rimpianti, / se tra i ricordi vedete il sorriso / ditelo. / Non avete più voglia di aprire le labbra, / ma magari tra le nostre lacrime e urla / ogni tanto facevate apparire / la parola meno limpida».

 

Nadia Anjuman, giovane poetessa afgana, morì dopo una violenta lite con il marito, ma la sua morte fu ufficialmente considerata un suicidio dai tribunali afgani e il marito, precedentemente arrestato, fu rilasciato. I suoi versi sono stati pubblicati in Italia da Carta e Penna ed. nel 2006 con il titolo di Elegia per Nadia Anjuman.

 

Maria legge, ma come lei leggono Laura, Anna, Marina, Linda, Marta, Floriana e altre, una volta al mese durante il culto per non dimenticare, per restituire la giusta memoria. Anche Monica Moretti, commissario capo di Cinisello racconta il suo lavoro quotidiano accanto alle donne maltrattate, testimonia lo sforzo di tenere alta l’attenzione, di prevenire e di educare. 

Questa è stata la scelta del gruppo contro la violenza di genere nato all’interno del Concistoro (consiglio di chiesa) della chiesa valdese di Milano e presto allargatosi ad altre donne che hanno aderito alle diverse iniziative. Prima fra queste la decisione di dedicare tutti i mesi un momento di riflessione e ricordo per le tante donne vittime di violenza: vittime tutti i mesi, tutti i giorni, non solo il 25 novembre e l’8 marzo. 

 

Letture, riflessioni, presentazione di libri e…. mostre. Da domenica 15 a domenica 22 dicembre quella di «Leo e Lea una storia come tante», che illustra i meccanismi della violenza di genere attraverso dei facili pannelli illustrati che vengono utilizzati anche nelle scuole per l’educazione all’affettività. La mostra, allestita nella sala Claudiana di Milano, è realizzata grazie alla collaborazione con il centro antiviolenza «Cerchi d’Acqua» e sarà presentata il 15 dicembre, durante il culto, da due operatrici: «“Leo e Lea, una storia come tante”, è una storia realmente accaduta. Non come si tenderebbe a pensare a una donna in particolare e/o riconoscibile dal nome e cognome, ma a tante giovani donne che abbiamo incontrato e accolto nei vent’anni di attività del nostro centro antiviolenza».

 

Maria, Laura, Marina, Linda, Marta, Floriana, Monica… leggono, raccontano, riflettono, organizzano, lottano e soprattutto non dimenticano perché quella panca rossa in fondo alla nostra chiesa un giorno si possa tingere di verde, di bianco, di azzurro, dei tanti colori dell’inclusione, del rispetto e della pace.