La Comunione mondiale di chiese riformate celebra i 20 anni della Confessione di Accra

3 giorni di incontri e dialoghi in Germania per rinnovare l’eredità dell’importante testo prodotto e adottato dalle chiese riformate nel 2004

 

Ad Hannover in Germania ha chiuso i battenti ieri una intensa tre giorni di incontri fra leader religiosi, teologi e sostenitori della giustizia da tutto il mondo per commemorare i 20 anni della Confessione di Accra. Questa consultazione di alto livello riflette sulla visione profetica della Confessione, celebrandone l’eredità e tracciando un percorso rinnovato verso la giustizia, la pace e l’integrità del Creato. Con il tema “Celebrare, confessare e stringere alleanze”, i partecipanti stanno affrontando questioni urgenti di ingiustizia sistemica e crisi ecologiche, impegnandosi nuovamente a risposte praticabili basate sulla fede.

 

Najla Kassab, presidente della Comunione mondiale delle chiese riformate (Wcrc), con un discorso emozionante, ha sfidato i partecipanti a considerare la loro direzione collettiva come una comunione globale. Attingendo alla metafora di Einstein della ricerca del suo biglietto del treno, ha esortato i partecipanti a chiedersi: «Dove stiamo andando?» Kassab ha sottolineato: «La Confessione di Accra ci sfida a vivere con integrità, ad allineare la nostra fede alle nostre azioni e ad affrontare il dolore e l’ingiustizia che ci circondano. Ci ricorda che siamo una comunione in divenire, chiamata a testimoniare la giustizia di Dio per tutta la creazione».

 

Philip Vinod Peacock, segretario esecutivo per la giustizia e la testimonianza presso la Wcrc, ha ulteriormente sottolineato il significato duraturo della Confessione: «La Confessione di Accra è stata un dono della comunione riformata alla più ampia comunità ecumenica. Ci mostra che la giustizia è nel cuore stesso di Dio e, pertanto, la giustizia economica è fondamentale per una vita di fede».

 

Setri Nyomi, segretario generale del Wcrc, ha riflettuto sul viaggio che ha portato alla Confessione di Accra, affermando: «Il viaggio verso Accra ha avuto tappe fondamentali, dall’incontro del 1995 a Kitwe, in Zambia, dove le chiese africane hanno chiesto uno status confessionis sull’ingiustizia economica e climatica, al 23° Consiglio generale a Debrecen, che ha istituito il processus confessionis. Questa consultazione celebra la Confessione di Accra affrontandone lacune e sfide. Ringraziamo coloro che hanno fatto parte di questo viaggio, come Russel Botman e Kim Yong Bok, e traiamo ispirazione da personaggi come Gustavo Gutierrez. La Confessione di Accra rimane una parte vitale del viaggio ecumenico».

 

La consultazione di tre giorni di si è mostrata come un profondo viaggio di riflessione e rinnovamento. Il 3 dicembre, i partecipanti hanno celebrato l’impatto duraturo della Confessione di Accra, con i teologi Jooseop Keum, Dora Arce Valentin e Henry Kuo che hanno sottolineato il suo ruolo globale nell’unire le comunità di fede per la giustizia. Il 4 dicembre, l’attenzione si è spostata sull’affrontare le lacune della Confessione, con discussioni chiave sull’inclusione dei giovani, l’eco-femminismo e le prospettive indigene guidate da Karen Georgia Thompson, Sylvia Mukaku e Luciano Kovacs. La consultazione si è conclusa ieri 5 dicembre con Allan Boesak e Septemmy Lakawa che hanno evidenziato gli impegni per la giustizia, la riconciliazione e le risoluzioni attuabili che sostengono i principi trasformativi della Confessione.

 

Qui il documento integrale:

Confessione di Accra

Leggi anche il dossier che Riforma pubblicò con tutti i testi e materiali liturgici legati all’incontro ad Accra, Ghana (2004):

Confessare-la-fede-in-Cristo-di-fronte-all’ingiustizia-economica-e-alla-ingiustizia-economica-e-alla-distruzione-ecologica.pdf (fcei.it)