«Per una visione globale della giustizia digitale»

 Online il nuovo numero della rivista Media Developementnel edita dall’Associazione cristiana mondiale per la comunicazione

«A Global Vision of Digital Justice» è il titolo del nuovo numero della rivista Media Development pubblicato dall’Associazione cristiana mondiale per la comunicazione (Wacc) che approfondisce quanto si possano progettare quadri di governance democratici e inclusivi nell’odierna società permeata dall’informazione digitale. 

 

«Il futuro incontro delle Nazioni Unite – che si terrà a settembre 2024 – insieme all’evento di alto livello del Summit Mondiale sulla Società dell’Informazione+20 (Wsis+20) del prossimo luglio, saranno cruciali per le libertà democratiche in tutto il mondo – e per i diritti della comunicazione in particolare», scrive nell’editoriale Philip Lee, rilevando che «le Organizzazioni internazionali, regionali e nazionali hanno lavorato instancabilmente per chiarire le questioni in gioco per garantire uno spazio democratico come “Patto” digitale».

 

La rivista Media Development 4/2024 propone anche un documento utile a «fornire contesti e modi per creare ambienti atti a promuovere la pace e la comprensione reciproca».

 

Clemencia Rodriguez, Seán Ó Siochrú e Parminder Jeet Singh illustrano poi «la realtà e la lotta» per il controllo dei media e degli ecosistemi della comunicazione, attraverso «un ritratto immaginario, quello di “Nelly” e della sua famiglia».

 

Il summit Wsis+20, ricorda ancora la rivista, è «una rara opportunità per sviluppare la visione di un movimento digitale progressista, globale. La [nostra] pretesa è quella di influenzare le decisioni politiche», e propone un documento con undici punti (non negoziabili) come punto di partenza della discussione verso un futuro quadro normativo.

 

Un articolo critico di Anita Gurumurthy e Nandini Chami di IT for Change, analizza il Global Digital Compact attraverso la lente dell’uguaglianza di genere: «Il “Patto” sembra essere un ennesimo esempio di vuote proposte politiche nel “mainstreaming di genere” che non fanno altro che allontanare il discorso di genere». Altri contributi, poi, esplorano la questione della fiducia in merito alle notizie, attraverso la critica alla copertura mediatica dei conflitti in Ucraina e Gaza.

 

«Il dibattito pubblico sul processo WSIS+20 ha evidenziato il nesso tra tecnologie digitali, intelligenza artificiale e fiducia nelle notizie – afferma ancora Lee – illustrando la necessità di quadri normativi democratici e inclusivi come richiesto da Rodriguez, Ó Siochrú e Jeet Singh. Senza questi quadri, saremo destinati a tornare al punto di partenza».

 

Media Development 4/2024 è disponibile per gli abbonati e i membri Wacc.

 

Leggi la notizia qui

https://waccglobal.org/latest-media-development-focuses-on-global-vision-of-digital-justice/, dove trovi anche le informazioni per attivare l’abbonamento.