Premio Farel per il film a tema religioso, i vincitori
A Neuchâtel, in Svizzera un edizione ricca di pubblico per un rinnovato festival
Il Prix Farel, il Festival Internazionale del film di tema religioso, si è concluso con la cerimonia di premiazione al Cinéma Rex di Neuchâtel, in Svizzera.
La giuria, presieduta dalla produttrice Florence Adam, era composta da Jean-Philippe Ceppi (giornalista RTS), Damien Fabre (conduttore del canale YouTube Religare), Manéli Farahmand (direttore del Centro intercantonale delle religioni), Amira Souilem (giornalista e giornalista, RFI) ha scelto tra i trenta film documentari selezionati.
Al termine di tre giorni di proiezioni e diverse ore di discussioni, assegna i seguenti premi:
Premio Bonhôte «“Hitler non voleva sterminare gli ebrei”»: Netanyahu dice la verità? di Yann Bouvier alias YannToutCourt.
Premio documentario corto: «Donovan – El Limpiador» di Louise Monlaü, Ladybirds Films.
Premio documentario lungo: «Hawar, i nostri figli esiliati» di Pascale Bourgaux, Louise Productions Losanna.
Caratterizzata da una nuova direzione, un team più ampio, una nuova sede – il cinema Rex a Neuchâtel – questa edizione ha voluto mettere in risalto e promuovere formati di informazione online specifici per i social network. Chi li produce? Chi li consuma? Come distinguere quelli affidabili? I partecipanti al festival hanno mostrato un vivo interesse per queste domande. I film e i video esplicativi selezionati per il Premio, seguiti dal feedback degli spettatori dopo le proiezioni, così come le tavole rotonde di sabato 16 novembre, hanno arricchito le discussioni su temi scottanti di attualità e temi storici. Nei tre giorni del festival più di 2.000 persone in totale hanno seguito le trenta proiezioni e le due tavole rotonde. Un successo che incoraggia gli organizzatori del Premio a portare avanti questo evento, la cui prossima edizione è prevista per l’autunno 2026.
Creato nel 1964, il Premio Farel riunisce ogni due anni a Neuchâtel gli specialisti francofoni delle trasmissioni religiose. A partire dagli anni 2000, la sua programmazione si è aperta sempre più al grande pubblico e a tutte le forme di spiritualità. Nel 2022, i vincoli finanziari dei suoi partner costringono il Premio Farel a ripensarsi. Il suo comitato nomina, alla fine del 2023, la giornalista Camille Andres come direttrice con l’obiettivo di ringiovanire il suo pubblico. In dodici mesi di lavoro, l’equipe propone una 29esima edizione fedele alla propria identità aperta e in sintonia con le problematiche contemporanee. A 60 anni dalla sua fondazione, lo spirito “Farel” si modernizza mantenendo però il suo pedigree: etica, spiritualità, religione, temi trattati con umanesimo e sensibilità.