«Manifestare l’amore incondizionato di Dio per tutte le persone»

L’Assemblea Generale di Act-Alliance si è chiusa con un messaggio urgente di speranza da parte dei trecento delegati provenienti da tutto il mondo che si sono riuniti in Indonesia sotto il motto: «Speranza in azione: insieme per la giustizia!»

Ha chiuso i battenti in Indonesia l’assemblea di Act – Alliance, la coalizione globale basata sulla fede organizzata in forum nazionali e regionali che operano in oltre 120 paesi. Attraverso gli oltre 140 membri Act lavora su aiuti umanitari, giustizia di genere e climatica, migrazione e sfollamento, pace e sicurezza per supportare le comunità locali.

Il segretario generale del Consiglio ecumenico delle chiese (Cec), Jerry Pillay, ha ringraziato i delegati per la buona assemblea e ha commentato positivamente vari aspetti dei lavori.

«È stato un onore e un privilegio partecipare all’Assemblea nella veste di presidente – ha detto –. Ciò che ho apprezzato di più sono stati i numerosi commenti dei delegati e le ragioni emerse nel dibattito, in quanto hanno sottolineato quanto Act-Alliance debba mantenere salda la propria identità e la propria testimonianza cristiana», ha affermato Pillay.

 

Riaffermando il concetto di base emerso, ha proseguito: «È necessario essere intraprendenti, grazie ai nostri ministeri per lo sviluppo, per l’assistenza umanitaria, fondamento e la natura della nostra fede in Cristo. Siamo dunque chiamati a testimoniare questa natura di Cristo, servitore, mentre aiutiamo o cerchiamo di creare un mondo migliore per tutte le persone e la creazione».

E ha aggiunto ancora: «Il nostro impegno no è solo quello di essere un’altra organizzazione non governativa che percorre una strada, dev’essere una nostra premessa, e il punto di partenza è Cristo. A questo proposito – ha proseguito Pillay –, apprezzo anche il riconoscimento e la rilevenza data ad Act-Alliance durante l’Assemblea e spero che la nostra collaborazione e cooperazione continuino a rafforzarsi negli anni a venire». Pillay ha anche aggiunto che il Cec «è stato lieto di assegnare parte del suo personale per assistere i lavori dell’Assemblea. Questa collaborazione è stata senza dubbio un segnale di buona collaborazione e di interazione tra il Cec e l’Act Alliance.

 

Pillay ha infine ringraziato la leadership e si è congratulato con il neoeletto consiglio di amministrazione augurando benedizioni a Act-Alliance mentre si muove verso il futuro.

Il neoeletto moderatore di Act-Alliance è Nicolás Rosenthal, il quale ha tenuto il suo discorso inaugurale affermando, «Ci troviamo in un punto davvero critico della nostra storia umana e noi non siamo qui inaspettatamente. Non c’è più tempo per proporre risposte tiepide. Dobbiamo uscire dalla nostra zona di comfort, che non è a onor del vero poi così comoda, e alla quale ci siamo abituati. Guerre e disuguaglianze economiche e di genere, consumi eccessivi e disastri climatici, segnano il nostro tempo».

 

Il segretario generale di Act-Alliance, Rudelmar Bueno de Faria, in chiusura ha ringraziato tutti i membri e tutti i rappresentanti dei forum e dei gruppi di riferimento che si sono recati in Indonesia per l’Assise: «Grazie mille soprattutto a Yakkum e al forum Indonesia a ai volontari che sono stati straordinari nel fornire questo spazio di accoglienza, di cura, di solidarietà, per aver voluto abbracciare questa comunità globale e per averci fatto capire  – meglio – quanto le nazioni siano oggi plurali e quanto vivere una vita religiosa e multiculturale, possa favorire la pace e la solidarietà».

 

Nel suo messaggio, la 4a Assemblea Generale dell’Act-Alliance ha descritto il compito comune di tutti i cristiani: «manifestare l’amore incondizionato di Dio per tutte le persone».

 

Parte del testo

«Come coalizione ecumenica globale di chiese e organizzazioni religiose con oltre 150 membri in più di 127 paesi, ci siamo riuniti a Yogyakarta, in Indonesia, per la nostra Assemblea Generale del 2024, con grande apprezzamento per i nostri ospiti Yakkum», si legge nel messaggio. «Come attori motivati ​​dalla fede e profondamente radicati nei nostri valori religiosi e nei principi universali dei diritti umani, siamo chiamati – ora più che mai – a essere fari di speranza e forti sostenitori della dignità, della giustizia, della pace e del pieno rispetto dei diritti umani e della ambiente».

Il messaggio, impegna la rete ecumenica a proteggere ed espandere lo spazio civico e ad affrontare le crescenti minacce alla dignità e ai diritti umani, a seguito di conflitti e di crisi prolungate nel tempo. «Invitiamo tutti a collaborare con noi», si legge infine nel messaggio.

 

 

 

 

Foto di Albin Hillert