Attacco aereo su una chiesa in Libano

Almeno otto persone che avevano trovato rifugio nella chiesa sono morte dopo un attacco missilistico

 

Fonti cristiane locali hanno riferito all’organizzazione Aid to the Church in Need (ACN) che la chiesa colpita durante gli attacchi aerei israeliani stava dando rifugio a persone sfollate. Oltre al crollo dell’edificio principale della chiesa, che si trova nell’Eparchia greco-cattolica melchita di Tiro, sono state distrutte anche due sale adiacenti che venivano utilizzate come rifugi.

 

I cristiani in Libano hanno dato accoglienza ai rifugiati da quando Israele ha iniziato la sua offensiva contro Hezbollah tre settimane fa.

L’arcivescovo maronita Hanna Rahmé di Baalbek-Deir El-Ahmar, nella valle della Beqaa, ha detto ad ACN che le famiglie cristiane della sua arcidiocesi hanno accolto sia i rifugiati cristiani che quelli musulmani nelle loro case e che i musulmani in fuga dai bombardamenti «sono enormemente sorpresi da questa solidarietà cristiana».

 

«Ognuno dei nuclei familiari cristiani nei villaggi attorno a Deir El-Ahmar ha accolto tre o quattro famiglie sfollate, ovvero tra le 30 e le 60 persone», ha aggiunto Rahmé. «Siamo gravati dal numero di sfollati interni, ma non possiamo abbandonarli al loro destino: non siamo cristiani solo per noi stessi, ma per tutti».

 

L’arcidiocesi ha dovuto farsi avanti per sostenere le famiglie che ospitano i rifugiati perché le Ong si concentrano sull’assistenza agli sfollati che si rifugiano nelle scuole, ha detto l’arcivescovo, che ha descritto la situazione come “critica” e ha detto che il bisogno di cibo, materassi e coperte è molto urgente.

ACN ha fornito supporto pratico per progetti di emergenza in Libano in risposta all’escalation del conflitto.

L’arcivescovo Rahmé ha aggiunto: «Per favore, restate al nostro fianco. Se lo faremo insieme, saremo in grado di fare grandi cose».