Lampedusa. Apocalisse come vittoria sul male

 Cerimonia ecumenica per l’anniversario del tragico naufragio sull’isola siciliana

 

«Mi immagino persone vestite della loro normalità senza che da fuori traspaia la durezza della battaglia in corso. Della propria personale battaglia contro il dolore, contro la paura, contro la morte. E della battaglia comune perché l’amore diventi tangibile e si prenda cura del mondo e di ogni creatura della terra”» Queste parole sono tratte dal sermone della pastora Maria Bonafede. Si tratta della riflessione biblica in occasione della commemorazione ecumenica tenutasi a Lampedusa per ricordare le 368 vittime del naufragio del 3 ottobre 2013.

 

All’indomani della notte intorno al Memoriale “Nuova speranza”, infatti, presso la Parrocchia di San Gerlando, si sono riunite associazioni, comunità, autorità istituzionali e religiose. Per la Federazione delle chiese evangeliche in Italia (FCEI) erano presenti la coordinatrice del programma rifugiati e migranti Mediterranean Hope (MH), Marta Bernardini, e il Consigliere Libero Ciuffreda. Mediterranean Hope, con il suo osservatorio permanente, è presente sull’isola da 10 anni.

 

Il testo del sermone, che pubblichiamo integralmente in fondo a questa pagina, si è concentrato sulla visione dell’Apocalisse come resistenza e vittoria di fronte al male e alle ingiustizie.

 

La pastora Bonafede ha parlato, fra l’altro, della folla di martiri che hanno lottato e lottano contro il male. Sullo sfondo, il canto dei credenti, che rappresenta una celebrazione della vittoria di Dio sulla schiavitù e sul dolore. Bonafede ha quindi invitato a porsi in silenzio, in ascolto dell’altro e dell’altra. Poi, ha sottolineato l’importanza di unirsi in un coro di speranza e fiducia. La vera liberazione e il senso della vita, secondo Bonafede, si trovano nell’amore di Dio, nella giustizia e nella comunità, anche di fronte a difficoltà personali e collettive.

 

La commemorazione, apertasi con il saluto del parroco Carmelo Rizzo, è stata promossa dall’Ufficio diocesano per l’ecumenismo e il dialogo interreligioso (UDEDI) e dall’Arcidiocesi di Agrigento, dalla stessa Parrocchia e dalla stessa FCEI/MH.

 

 

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