Rivolgersi a Dio con il canto e la preghiera

Un giorno una parola – commento a Giacomo 5, 13

 

Eleviamo le mani e i nostri cuori a Dio nei cieli!

Lamentazioni 3, 41

 

C’è tra di voi qualcuno che soffre? Preghi. C’è qualcuno d’animo lieto? Canti degli inni

Giacomo 5,13

 

Pregare aiuta. In molti casi è l’ultima risorsa, in altri, come nei casi di certi anziani affetti da gravi patologie degenerative, resta l’unica chance di attività lucida e cosciente, l’ultimo legame con la vita attiva, quella dello spirito e della fede, e quella della mente. Per paradosso, pregare non è sempre semplice, e spesso meno ci riesce chi ne ha più bisogno. Non è certo un problema che si può negare, e non si può imputare a chi si trova in difficoltà il fatto di non essere in grado di compiere un’azione che era magari semplice quando le cose filavano per il verso giusto.

 

Per questo ho sempre guardato con sospetto chi cerca di colpevolizzare le persone che, di fronte a un dolore, o anche un grave problema, non sono più in grado di pregare: solo il Signore è in grado di sapere e valutare cosa passa nell’animo di una creatura, il compito dei fratelli è semplicemente quello di stare vicino a chi ne ha bisogno, senza emettere lezioni di vita, e, quando possibile, di consolare.

 

Da molti anni accompagno un cantante e suono le tastiere in una chiesa. Mi sento utile, perché ho l’impressione di percorrere e accompagnare la comunità in una strada diversa da quella del parlato, a volte più percorribile, soprattutto per chi nelle parole, per ragioni diverse, non riesce più a trovare conforto. Cantando, suonando, ascoltando musica, i sentimenti imboccano una strada più corta e agevole, e prendono forma secondo la loro necessità, evitando gli ostacoli e i freni della logica verbale. Il versetto di oggi delinea due differenti scopi per la musica e la preghiera, ma le accomuna come canali per ritrovare il contatto con il proprio spirito e rivolgersi al Signore. Io penso che senza dubbio le si possa unire, e che il Signore aiuti ad aprire l’animo ormai chiuso. Amen.