Cosa gonfia le nostre vele?

Il Campo Cadetti al Centro Ecumene

 

Ulisse, lo stratega di Itaca che non voleva andare in guerra. Tutto il viaggio che da secoli affascina intere generazioni ha origine proprio da quella piccola isola, dal disperato tentativo di Ulisse di non scendere sul campo di battaglia e, dopo essersi trovato costretto a salutare la sua terra natia, i suoi innumerevoli tentativi di tornarvi per riabbracciare l’amata moglie Penelope e l’ormai cresciuto figlio Telemaco.

 

Al Centro Ecumene (30 giugno – 07 luglio), si è svolto il Campo Cadetti (6-12 anni) in cui bambini e bambine, seguendo le tappe della storia di Ulisse, hanno imparato che, a volte, le nostre speranze si scontrano con la realtà e che la vita si dischiude davanti a noi come un viaggio di cui non sempre abbiamo il controllo.

 

La cartina che ci guida è infatti sempre e solo parziale. Tuttavia in questo viaggio non siamo soli, abbiamo compagne e compagni con cui collaborare, a cui chiedere aiuto e da poter aiutare… insieme non si smette mai di imparare. Per tornare a Itaca i cadetti hanno dovuto affinare le loro capacità di prendere decisioni, di risolvere (e prevenire) problemi, sviluppando il proprio pensiero critico ed una comunicazione efficace attraverso la gestione e manifestazione dei propri sentimenti, compresi quelli che per paura tendiamo a nascondere persino a noi stessi.

Riusciranno a tornare a Itaca? Riusciranno a svicolare con astuzia dall’arrabbiato Polifemo e dall’affascinante Calipso? Lo scopriremo, ma di certo tornano cresciute e cresciuti e con nuove consapevolezze!

 

Rimane aperto, per chiunque accetti di fare la staff sia ad Ecumene che altrove, il quesito: tra realtà aumentata, effetti speciali e una grafica digitale sempre più “reale”, riusciamo ancora a generare meraviglia e divertimento senza ricorrere alla tecnologia? Un prato e delle altalene riescono ancora a fare concorrenza alle consolle?

 

Quest’anno la staff si è concentrata sui “venti che gonfiano le nostre vele della vita” a partire dalle life skills individuate dalla World health organization. L’intenzione è quella di aiutare i bambini e le bambine ad affrontare le tempeste che possono scatenarsi nelle loro vite, senza sentirsi mai persi e perse in un mare più grande di loro, con lo stesso spirito d’avventura di Ulisse, un vero esempio di come queste competenze possano togliere da ogni impiccio.