Delegazione luterana in Vaticano

Udienza privata ieri con papa Francesco. Presente anche il decano della Chiesa luterana in Italia

 

Il sito della Celi, la Chiesa evangelica luterana in Italia, racconta l’incontro di ieri 20 giugno in Vaticano fra rappresentanti del panorama luterana e papa Francesco. Qui di seguito il racconto della giornata.

 

Il pastore Carsten Gerdes, decano della Celi, tra i leader della Federazione Luterana Mondiale (LWF) che hanno partecipato all’incontro con papa Francesco in Vaticano.

La delegazione luterana e quella cattolica hanno ribadito la necessità di rafforzare la comune testimonianza. Sul solco del «messaggio vivificante e vitale del Vangelo della grazia liberatrice di Dio e del servizio comune a tutte le persone».

 

Guidata dal presidente della Federazione, il vescovo luterano Henrik Stubkjær, la delegazione, comprendeva la Segretaria generale della Lwf, la pastora Anne Burghardt, e i vicepresidenti delle regioni della Lwf, eletti durante la tredicesima assemblea dello scorso settembre a Cracovia, in Polonia.

 

Durante l’incontro consegnato al pontefice cattolico romano un piccolo vaso di fiori realizzato dai bambini ucraini della congregazione luterana di Kharkiv all’interno di un proiettile.

A simboleggiare il profondo desiderio di pace dei bambini e per sottolineare la vulnerabilità di tutti coloro che vivono in contesti in guerra.

Un dono di speranza, come è stato sottolineato dalla Segretaria generale Burghardt perchè «esprime il profondo desiderio che abbiamo di un futuro in cui tutti possano vivere in sicurezza».

 

Trasformati dall’incontro

 

Cominciato quasi sessant’anni fa, il dialogo tra luterani e cattolici testimonia il passaggio proprio dal conflitto alla comunione.

Nella consapevolezza che solo «Dio che solo rende possibile un tale cammino». Un cammino insieme nel quale gli individui e le comunità devono essere continuamente «trasformati dall’incontro con l’altro e dalla reciproca testimonianza di fede».

I leader della Federazione hanno voluto sottolineare che i luterani sono impazienti di avviare una sesta fase di dialogo internazionale con la Chiesa cattolica il prossimo prossimo, in vista del prossimo 500° anniversario della Confessione di Augusta nel 2030.

 

Osservando che la Confessione di Augusta è stata una una dichiarazione ecumenica “ante litteram”, perché ai suoi tempi cercava di mantenere l’unità della Chiesa.

Come luterani in Italia, consapevoli della responsabilità affidata, vogliamo perciò cogliere il potenziale ecumenico della Confessione di Augusta in una prospettiva di dialogo e reciproco confronto.

 

Una speranza riconciliata

 

Da parte sua, nel saluto ai leader luterani, papa Francesco ha riflettuto sul 1700° anniversario del Primo Concilio Ecumenico di Nicea, che sarà celebrato da tutte le principali comunioni mondiali il prossimo anno. Sottolineando che «l’antico credo cristiano di Nicea [….] crea un legame ecumenico che ha il suo centro in Cristo».

«Gesù Cristo è il cuore dell’ecumenismo», ha affermato il pontefice romano, «e la nostra missione ecumenica è testimoniarlo».

 

Ha ricordato inoltre i 25 anni dalla firma della Dichiarazione congiunta sulla dottrina della giustificazione (Jddj). «Un altro segno di speranza nella nostra storia di riconciliazione».

Ha quindi affermato che: «Conserviamo il suo ricordo come qualcosa di sempre vivo [e] possa questo 25° anniversario essere osservato nelle nostre comunità come una celebrazione di speranza».

 

 

Foto di copertina: papa Francesco incontra la delegazione della Lwf in udienza privata in Vaticano. ©VaticanMedia