La casa del Signore

Un giorno una parola – commento a Esdra 3, 11

Tutto il popolo, gridando di gioia, lodava il Signore, perché si erano poste le fondamenta della casa del Signore

Esdra 3, 11

 

Nessuno può porre altro fondamento oltre a quello già posto, cioè Cristo Gesù

I Corinzi 3, 11

 

È triste constatare che in quanto cristiani spesso non sappiamo vivere la nostra fede con la stessa gioia che animava quel popolo tornato dall’esilio a Gerusalemme e che subito si mise all’opera per ricostruire la “Casa del Signore”.

La Casa del Signore, la Chiesa. Come vedo e desidero la Chiesa? Quale immagine di Chiesa ci suggerisce lo Spirito Santo?

Non può essere altro evidentemente che la Chiesa di Gesù Cristo. Una Chiesa sottoposta alla parola di Dio e nutrita da questa parola.

Una Chiesa che desidera parlare al mondo di oggi con la parola semplice dell’Evangelo.

Una Chiesa che porta la parola liberatrice dell’Evangelo a coloro che sono oppressi e gravati da pesanti fardelli e che è capace di affrontare le nuove povertà. Una Chiesa accogliente, inclusiva, che non esclude nessuno/a.

Una Chiesa umile che incoraggia la partecipazione attiva e responsabile, capace di mettersi in dialogo con la società civile non in modo antagonista, ma che allo stesso tempo sa far tesoro della parola biblica: «È meglio ubbidire a Dio che agli uomini»  (Atti 4, 19).

Una Chiesa… ma il discorso si allarga. È il discorso della costruzione di una Chiesa aperta allo Spirito di Dio e attenta ai segni dei tempi. «La Chiesa deve uscire dalla sua stagnazione. Dobbiamo tornare all’aria aperta del confronto spirituale con il mondo. Dobbiamo rischiare di dire anche delle cose contestabili, se ciò permette di sollevare questioni di importanza vitale» (Dietrich Bonhoeffer).

Una Chiesa in cui “Nessuno può porre altro fondamento oltre a quello già posto, cioè Cristo Gesù” (I Corinzi 3, 11). Amen.