Voci dall’Amazzonia
I media comunitari sono essenziali per proteggere l’Amazzonia, lo afferma la nuova pubblicazione dell’Associazione cristiana mondiale per la comunicazione
Un nuovo studio sostenuto dall’Associazione cristiana mondiale per la comunicazione (Wacc), sottolinea la centralità delle radio comunitarie, grazie alle quali è possibile colmare le lacune della comunicazione e dell’informazione generalista. Lacune che, spesso, impediscono alle comunità locali presenti in Amazzonia, di poter partecipare attivamente alla formulazione della propria politica ambientale.
La pubblicazione «Voces de la Amazonia: Diagnóstico Ambiental – Comunicacional de la Amazonia Ecuatoriana, Brasileña y Colombiana» (Voci dell’Amazzonia: valutazione dei bisogni comunicativi e ambientali dell’Amazzonia brasiliana, colombiana ed ecuadoriana) è stata presentata ieri dalla Wacc insieme ai partner latino-americani in occasione di un evento co-organizzato dall’Ufficio di Educazione e Comunicazione per lo Sviluppo (Seacrad) dell’Università Cattolica Boliviana (Ucb) a La Paz, Bolivia.
La «Valutazione dei bisogni», nasce nel contesto di Voices of the Amazon: un progetto pluriennale sostenuto da Wacc, Bread for the World-Germania e dal Primate’s World Relief and Development Fund (Pwrdf).
Attraverso questo progetto la Rete Latino-americana di Educazione alla Radiofonia (Aler), insieme ai partner locali Amazon Radio Network–RNA (Brasile), il Grupo Comunicarte (Colombia) e la Rete ecuadoriana di emittenti radiofoniche comunitarie–Corape, stanno formando una rete di cittadini-giornalisti ambientali e consapevoli.
Localizzare l’azione per il clima
La «Valutazione dei bisogni», ha valutato quanto le questioni relative alla giustizia climatica si intersechino con i deficit di comunicazione a livello di base nella regione amazzonica; secondo Lorenzo Vargas, il responsabile del programma Wacc Communication for Social Change: «Il progetto è in linea con le regolari attività dell’organizzazione, ossia l’analisi sulla localizzazione dei programmi di sviluppo e delle politiche pubbliche, compresi gli sforzi per affrontare e contrastare il cambiamento climatico», ha affermato Vargas, osservando che il gruppo di ricercatori che ha condotto interviste, sondaggi e ricerche approfondite guidati da Danny Salamanca (Colombia), Jessica Santos (Brasile) e Patricio Ceron (Ecuador) – con il supporto della consulente dell’Aler, Angela Castellanos – muovendosi proprio in questa direzione.
Ostacoli alla comunicazione della giustizia climatica
I relatori del rapporto hanno poi evidenziato che tra le comunità amazzoniche consultate esistono importanti lacune nella comunicazione e nell’informazione, lacune che minano la capacità delle comunità locali di dar forma ai dibattiti pubblici relativi alle politiche climatiche e ambientali. La valutazione ha individuato molteplici ragioni per queste barriere comunicative: l’influenza degli attori economici e politici locali coinvolti nelle attività estrattiviste (estrazione mineraria, disboscamento, estrazione petrolifera, allevamento di bestiame, agricoltura industriale di massa) nel dare forma ai dibattiti sui media digitali e analogici; il numero crescente di campagne di disinformazione che cercano di mettere in discussione la scienza del clima e la necessità di conservare l’Amazzonia; la connettività Internet limitata; una carenza di media di interesse pubblico; l’accesso limitato alle informazioni nelle lingue indigene.
La radio comunitaria promuove la fiducia e la coesione
I relatori hanno affermato che nei contesti presi in consiederazione le radio delle comunità locali, combinate con gli strumenti digitali, sono media centrali d’interesse, in quanto potenti mezzi (perché facilmente accessibili) capaci di generare fiducia e coesione nelle comunità raggiunte dal segnale.
Voces de la Amazonia promuove connessioni tra gli operatori dei mass media e i sostenitori della giustizia climatica; rafforza i processi di comunicazione comunitaria esistenti. Chiede, infatti, l’assegnazione differenziata delle licenze di trasmissione comunitaria per le comunità colpite dal cambiamento climatico e promuove la diffusione delle conoscenze ecologiche tradizionali (Tek). Infine, crea reti di reporter di comunità di cittadini.
Il gruppo di lavoro ha infine rivolto un invito al governo (e a possibili i donatori privati) a intensificare gli sforzi per sostenere anche economicamente il progetto «impegno che ad oggi è pietosamente basso».
I risultati della pubblicazione sono in linea con la posizione del Wacc, secondo la quale «è impossibile affrontare la crisi climatica senza le voci, le preoccupazioni e le soluzioni delle comunità locali colpite dagli effetti del cambiamento climatico. Comunità che sono spesso in prima linea nei movimenti per la giustizia climatica per proteggere risorse naturali».
Proprio come ha ricordato il segretario generale del Wacc, Philip Lee, nella prefazione del rapporto: «Non esiste giustizia climatica senza giustizia della comunicazione».
Il progetto Voices of the Amazon rientra nel quadro del programma Communication Rights and Climate Justice della Wacc.
Per consulta la pubblicazione del Wacc clicca qui