Il Signore è sempre pronto ad ascoltarci

Un giorno una parola – commento a Filippesi 4, 6

 

Quando la vita veniva meno in me, io mi sono ricordato del SIGNORE e la mia preghiera è giunta fino a te, nel tuo tempio santo.

Giona 2, 8

 

Non angustiatevi di nulla, ma in ogni cosa fate conoscere le vostre richieste a Dio in preghiere e suppliche, accompagnate da ringraziamenti.

Filippesi 4, 6

 

 

 

Mentre questo mondo con le sue iniquità vorrebbe trasmetterci ansia e agitazione, la nostra fede nel Signore ci permette di calmarci e di riprendere fiato perché possiamo affidarci a Lui e confidare sul suo aiuto, rivolgendogli le nostre richieste in preghiera.

 

La preghiera è infatti il mezzo attraverso il quale conserviamo vivo il nostro rapporto col nostro Padre celeste nel nome di Gesù e sotto l’azione del suo Spirito. Vogliamo allora accogliere la raccomandazione che l’apostolo Paolo rivolgeva ai Filippesi non angustiandoci di nulla, ma rivolgendo le nostre richieste d’aiuto a Dio in preghiere e suppliche, nella piena fiducia che il Signore è sempre pronto ad ascoltarci.

 

E quando le nostre suppliche sono rivolte al Signore avendo piena fiducia nella sua presenza, esse sono accompagnate anche da ringraziamenti. Le nostre preghiere, fatte nel contempo di suppliche e di ringraziamenti, sono così l’espressione della nostra vicinanza al Signore. E così, mentre Dio si avvicina a noi mediante le promesse di liberazione e di salvezza che ci rivolge in Cristo e mediante l’azione del suo Spirito Consolatore, noi ci avviciniamo a Lui attraverso la preghiera.

 

In questo modo la vicinanza del Signore diventa per noi una realtà ancora più tangibile e concreta della realtà avversa del mondo nel quale viviamo perché, mentre questo mondo ostile è destinato a passare, il nostro rapporto di prossimità col Signore è destinato a durare d’ora in eterno. Amen.