La fede in Cristo

Un giorno una parola – commento a Giovanni 6, 63

Mosè disse: «Prendete a cuore tutte le parole che oggi pronuncio solennemente davanti a voi. Poiché questa non è una parola senza valore per voi; anzi, è la vostra vita»

Deuteronomio 32, 46; 47

È lo Spirito che vivifica; la carne non è di alcuna utilità; le parole che vi ho dette sono spirito e vita

Giovanni 6, 63

 

 

Il capitolo 6 dell’evangelo di Giovanni si apre con il miracolo della moltiplicazione dei pani che, stranamente, invece di portare alla fede, conduce molti ad una incomprensione – essi vedono il fatto materiale del cibo che viene loro offerto, ma non si rendono conto che quell’atto straordinario è l’annuncio del nuovo mondo di Dio. E così i toni del discorso si fanno sempre più duri e l’immagine del mangiare “il pane venuto dal cielo” diventa addirittura un masticare il corpo di Gesù e un berne il sangue. Si tratta di espressioni che fanno rabbrividire – in modo particolare degli ebrei che hanno un tabù del sangue. Appare chiaro che il linguaggio usato da Gesù è simbolico. Ma permane lo sgomento e si comprende perché molti simpatizzanti rimangano sconcertati.

Al di là del linguaggio, è importante notare che Gesù, nel suo insegnamento afferma con forza la necessità della fede in lui per ottenere la vita eterna.  Il tema è dunque la fede in Cristo – una fede, però, che scardina il modo di pensare a cui siamo abituati e che Gesù mette di fronte ai suoi con queste parole estremamente dure.

La fede è credere (e fondare la propria vita sull’) all’incredibile. E non possiamo pensare che questa sia una possibilità umana, insita nella nostra psicologia. Si tratta piuttosto di un dono che ci viene offerto dal Signore stesso, come viene evidenziato da alcune traduzioni del nostro versetto: «solo lo Spirito di Dio dà la vita, l’uomo da solo non può far nulla».

Lutero ha scritto parole molto efficaci su questo tema: «La fede è una fiducia viva e audace nella grazia di Dio, tanto certa di questa che morrebbe mille volte piuttosto che dubitarne. E una tale fiducia e conoscenza della grazia divina rende lieti, baldanzosi e giocondi dinanzi a Dio e a tutte le creature per l’opera dello Spirito santo nella fede».

È con questa fiducia che siamo invitati a camminare, nella forza dello Spirito. Amen.