Consiglio ecumenico delle chiese: «Riaffermare il diritto internazionale per una risoluzione in Israele e Palestina»
Il Cec fa riferimento alla notizia della richiesta di emissione di un mandato di cattura per i vertici politici e militari israeliani e di Hamas
Il segretario generale del Consiglio ecumenico delle chiese (Cec), il pastore Jerry Pillay, ha sottolineato l’importanza del rispetto del diritto internazionale come fondamento per la risoluzione sostenibile del conflitto in Israele e Palestina.
Il riferimento è alla notizia della richiesta di emissione di un mandato di arresto avanzata dal procuratore capo della Corte penale internazionale , il principale tribunale internazionale per crimini di guerra e contro l’umanità, nei confronti del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu, del ministro della Difesa israeliano Yoav Gallant, del leader di Hamas nella Striscia di Gaza, Yahya Sinwar, del capo politico di Hamas, Ismail Haniyeh, del capo delle brigate al Qassam, l’ala armata di Hamas nella Striscia, Mohammed Deif. Spetterà ora a un collegio di giudici decidere come procedere.
«Le enormi violazioni perpetrate negli attacchi del 7 ottobre e quelle evidenziate dagli spaventosi impatti sui civili e sugli operatori umanitari nel contesto della guerra in corso a Gaza non hanno fatto altro che sottolineare l’urgente necessità di pari responsabilità rispetto a questi principi», ha affermato Pillay.
«Il Cec pertanto spera e prega che le ultime misure adottate dal procuratore della Corte penale internazionale servano a riaffermare l’importanza del diritto internazionale in questo contesto, contro le palesi ingiustizie derivanti dall’applicazione incontrollata della violenza armata e del potere politico».