«L’unità dei cristiani conta»
Il sermone del segretario generale del Consiglio ecumenico delle Chiese alla Conferenza Generale della Chiesa Metodista Unita
«Che cosa Dio chiama a fare oggi i cristiani e la Chiesa cristiana? Di chi e quali voci stiamo ascoltando?» ha chiesto il pastore Jerry Pillay, segretario generale del Consiglio ecumenico delle Chiese (Cec), nel suo sermone al culto ecumenico della Conferenza Generale della Chiesa Metodista Unita (Umc) il 30 aprile, a Charlotte, Carolina del Nord (USA ).
«Dio utilizza numerosi strumenti per raggiungere e trasformare il mondo, inclusa e soprattutto la Chiesa», ha aggiunto Pillay. «I cristiani devono difendere la giustizia e noi dobbiamo restare uniti. Nell’unità è la nostra forza. Insieme possiamo vivere e realizzare la visione di Dio per il mondo. Insieme! L’unità cristiana è importante».
Pillay ha poi sottolineato che la Chiesa è chiamata a lavorare costantemente per il perdono, la riconciliazione e l’unità, «tenendo presente il suo ruolo nel trasformare la società affinché tutti possano avere la pienezza della vita».
La Conferenza Generale dell’Umc, a lungo ritardata, è iniziata il 23 aprile con il tema “… e sappi che io sono Dio”. La conferenza si riunisce generalmente ogni quattro anni. Ma a causa della pandemia di Covid-19, l’assemblea non ha potuto riunirsi nel 2020.
Delegati provenienti da Africa, Europa, Asia e Stati Uniti partecipano all’incontro di 11 giorni, che attira fino a 7.500 persone. I delegati e le delegate da tutto il mondo, si riuniscono per stabilire la politica e la direzione della chiesa, nonché per gestire altri affari importanti.
Dopo aver partecipato alla Conferenza Generale dell’Umc nella Carolina del Nord, Pillay ha proseguito la sua agenda negli Stati Uniti a Tulsa, Oklahoma, dove ieri 1° maggio ha incontrato il dottor William M. Wilson, presidente della Pentecostal World Fellowship e presidente della Oral Roberts University.
Photo: Paul Jeffrey/UM News