L’unità del popolo ricostituita

Un giorno una parola – commento a Salmo 3, 8

Al Signore appartiene la salvezza; la tua benedizione sia sul tuo popolo!

Salmo 3, 8

 

Gesù alzate in alto le mani, li benedisse

Luca 24, 50

 

Quella dʼItalia tra il luglio del 1943 e la fine di aprile del 1945 non è una storia molto luminosa. Fu sì storia di una guerra di liberazione dallʼinvasore nazista. Con essa si definiva però anche il futuro geo-politico del Paese: a quali delle grandi potenze in campo nel secondo confitto mondiale ci si sarebbe dovuti assoggettare. Ma fu anzitutto storia di una cruenta guerra civile, fratricida (talvolta in senso letterale), per decidere le sorti di un ventennale regime dittatoriale violento, protetto da una monarchia inetta. Una guerra civile eroica in tantissimi suoi episodi, necessaria, ma raccapricciante, che rendeva chiaro quanto poco ancora quello italiano fosse davvero un popolo, e quanto fosse invece, tolta la retorica della dittatura, unʼaccozzaglia di fazioni, ostili fra loro non solo per grandi ideali, che grazie a Dio prevalsero, ma per mille disparati motivi: reciproci rancori, rivalità locali, fatti personali, questioni private, come dirà il grande scrittore partigiano Fenoglio.

 

Da una questione privata si era accesa in Israele la guerra che oppose Absalom, figlio di re Davide, a suo padre, e che divise il popolo in due fazioni pronte a distruggersi a vicenda. Absalom, dopo aver ucciso suo fratello Amnon per aver violentato e respinto la sorella Tamar, vuol eliminare suo padre Davide colpevole di aver protetto Amnon, e prenderne il potere. Per quanto molto grave, si trattava pur sempre di una questione privata, che faceva però riemergere conflitti tribali, lacerando lʼunità del popolo da poco acquisita. Il Salmo 8 esprime la preghiera di Davide a Dio prima dello scontro finale col figlio Absalom, e si conclude riconoscendo a Dio il potere di decidere le sorti del conflitto e di concedere non già la vittoria (che mai cʼè in una guerra fratricida!) bensì la «salvezza», invocata in favore del «popolo». Davide prevalse, lʼunità del popolo si ricostituì.

 

Il 25 Aprile festeggiamo lʼesser di nuovo un popolo. Ringraziamone Dio e non sciupiamone la benedizione. Amen.