Una mostra sul confino politico di Ustica
A Pinerolo nella sede della Società operaia di Mutuo soccorso dal 19 al 28 aprile
Con il patrocinio della Città di Pinerolo, l’Associazione culturale valdese «E. Serafino», l’Anpi, la Soms, lo Spi/Cgil promuovono una mostra sul confino politico a Ustica nel 1926-1927 intitolata Immotus nec Iners. La mostra, organizzata dal Centro Studi e Documentazione dell’isola di Ustica, sarà ospitata nella sala del Forno presso la Società Operaia di Mutuo Soccorso, via Pellico 19. L’inaugurazione è prevista per venerdì 19 aprile alle 17 e l’esposizione durerà fino a domenica 28 aprile. Sarà aperta tutti i giorni feriali dalle 10 alle 12 e dalle 15 alle 18, sabato dalle 9 alle 12, domenica dalle 15 alle 18.
La mostra focalizza la straordinaria esperienza vissuta nei primi mesi di applicazione della legge istitutiva del confino di polizia sulla piccola isola siciliana, dove il tentativo di emarginazione e di “espulsione“ voluto dal regime fascista finì per essere una fondamentale esperienza civica per i confinati, un’occasione di incontro, discussione e confronto tra un gran numero di antifascisti di varia formazione politica e provenienza, di cultura, di classe e religione diverse.
Gramsci e Bordiga, tra i primi a giungere sull’isola, con lucidità diedero subito vita ad attività solidaristiche autogestite che impegnarono la maggior parte dei confinati: la scuola, le mense alle quali si aggiunsero la biblioteca, lo spaccio, lo sport.
Il motto Immotus Nec Iners (fermo ma non inerte ) della meridiana, tracciata sulla parete della terrazza della casa abitata da Bordiga, da Gramsci e da altri confinati politici ben sintetizza lo spirito di uomini che vollero e seppero utilizzare la permanenza forzata trasformandola in un’occasione di crescita umana e politica. La mostra attingendo a fondi di archivi pubblici e privati e a contributi orali di anziani isolani testimoni di quelle vicende, restituisce alla memoria collettiva e alle giovani generazioni frammenti di una pagina poco conosciuta ma importante della storia locale e nazionale, che è anche il racconto di tante vite spezzate solo per affermare il diritto alla resistenza e alla libertà di pensiero (particolarmente importanti anche in questo 25 aprile 2024).
Le fotografie (alcune inedite), i documenti, le schede biografiche e le testimonianze scritte dai protagonisti di quella singolare vicenda ci permettono di conoscere meglio, attraverso una rigorosa ricostruzione cronologica e tematica, i luoghi, i personaggi, gli eventi, i momenti e le atmosfere della vita confinaria a Ustica negli anni Venti, nonché alcuni aspetti del contesto fisico e sociale isolano in cui si venne a inserire.
Tra le testimonianze dei confinati ci sono quelle di Riccardo Bauer, Roberto Bencivenga, Amadeo Bordiga, Antonio Gramsci, Fabbrizio Maffi, Giuseppe Massarenti, Ferruccio Parri, Giuseppe Romita, Carlo e Nello Rosselli, Giuseppe Scalarini.
Foto da National Museum of the U.S. Navy