Rorà. Tra libri e alpini: chi era “Tourn il piemontese”?

La giornata di inaugurazione del nuovo Polo culturale dedicato a un personaggio raccontato da Mario Rigoni Stern

 

Tutto il centro paese di Rorà (To), è stato coinvolto, in una giornata quasi estiva, per l’inaugurazione del “Polo culturale Emilio Tourn” nell’ex scuola elementare, domenica 14 aprile.

 

Il progetto dell’amministrazione comunale nasce dall’esigenza di una sede più idonea, sia per la biblioteca comunale, sia per la sezione Ana, ora dotata anche di un piccolo appartamento a disposizione in caso di necessità. Senza dimenticare la volontà di dare nuova vita all’edificio da cui è passata una parte significativa della vita di tanti rorenghi, fino a una decina d’anni fa.

 

Ma perché dedicare questi spazi a Emilio Tourn? Chi era costui? Il cognome tradisce un’origine “locale”, se non specificamente rorenga. Pochi sanno che questo scalpellino, nato nel 1917 e morto di silicosi a 46 anni (i discendenti vivono tutt’ora a Rorà e Luserna), è tra i personaggi di uno dei grandi classici del Novecento, Il sergente nella neve di Mario Rigoni Stern. Di Luserna San Giovanni, nonostante diversi ricoveri per epilessia (all’epoca chiamata diversamente), fu mandato prima sul fronte greco-albanese, poi su quello russo, dove visse la tragica ritirata narrata nel Sergente; catturato dai tedeschi il 9 settembre 1943, fu condotto in Germania (finì senza saperlo nello stesso campo di Rigoni, come internato militare), fino alla liberazione da parte dei russi. Tornò quindi alla sua vita di sempre, chiudendo quella fase della vita che restò per lo più ignota.

 

Alla presenza delle autorità tra cui diversi i sindaci in fascia tricolore e l’assessore regionale Andrea Tronzano, la sezione Ana di Pinerolo con il suo presidente e la Banda musicale che ha accompagnato la giornata, il nuovo “Polo culturale”è stato dunque inaugurato, dopo l’alzabandiera e la deposizione delle corone ai due monumenti ai caduti, e visitato dai molti presenti.

 

Il pomeriggio, a cura della Società di Studi rorenghi, è stato dedicato alla bella presentazione, con i professori Livio Gentile e Filippo Tamagnone del Liceo classico «Augusto Monti» di Chieri, di un lavoro realizzato dagli studenti una decina di anni fa, che hanno illustrato i passaggi in cui Rigoni Stern cita “Tourn il piemontese” (in tutto ben 29), ma anche l’atmosfera della guerra con le sue assurdità. Un momento denso di emozione, pensando alle migliaia di giovani che persero la vita in un modo che non si sarebbe mai più voluto (e dovuto) vedere, e che invece continua ancora oggi.

 

Le parole pace e giovani si sono sentite più volte, nella giornata, declinate in diversi modi, così come il richiamo a una collettività che deve fare pensare a noi stessi mai disgiunti dagli altri, e in cui ognuno è chiamato a dare il suo contributo.

 

In entrambi i momenti della giornata è intervenuto Giacomo Dotta, assessore di Cervere a cui si deve (tramite il gruppo Alpini e il Comune di Cervere) il progetto di recupero della memoria di “Tourn il piemontese” che ha portato, con il sostegno di Acqua Valmora e della casa editrice Einaudi, al dono di 100 copie del libro di Rigoni Stern a biblioteche e scuole: per chiudere il cerchio, l’ultima è stata donata alla biblioteca di Rorà, la prima a Luserna San Giovanni dove erano cominciate le ricerche.

 

Queste hanno rivelato che l’incontro tra Rigoni e Tourn andò oltre l’esperienza della guerra, traducendosi in uno scambio epistolare, come hanno rivelato alcuni documenti inediti mostrati da Dotta, scovati nell’archivio comunale di Asiago dove è conservato il patrimonio di Mario Rigoni Stern.

 

Ma la ricerca non è finita, ha preannunciato Dotta, è in preparazione un libro dedicato a lui.

 

Affinché la memoria di ciò che è stato, e di coloro che sono stati, non vada persa, oggi che i testimoni di quell’epoca sono scomparsi.