Cadere nella trappola del risentimento
Un giorno una parola – commento a Luca 22, 31-32
Amos disse: «Signore, Dio, perdona! Come potrà sopravvivere Giacobbe, piccolo com’è?». Il Signore si pentì di questo. «Ciò non accadrà», disse il Signore
Amos 7, 2-3
Gesù disse: «Simone, Simone, ecco, Satana ha chiesto di vagliarvi come si vaglia il grano; ma io ho pregato per te, affinché la tua fede non venga meno»
Luca 22, 31-32
La nostra giustizia è parziale, iniqua, non risolve e non aiuta a fare in modo che chi sbaglia cambi atteggiamento. Cerchiamo più la rivalsa che la giustizia. La violenza non si ferma con la vendetta, con il rancore e l’odio. I testi biblici ci invitano a perdonare, a provare misericordia per coloro che commettono atti prepotenti e brutali. Ai nostri occhi è molto difficile essere misericordiosi con chi ci reca danni.
Non riusciamo proprio a capire come si possano perdonare certi delitti o altri fatti gravi. Eppure, la violenza porta solo altra violenza e si rischia di diventare peggio di coloro che ci hanno fatto un torto. Sì, perché nel momento in cui ci si sente vittime, ci si sente anche giustificati a commettere atti ancora peggiori verso chi ci ha offeso. Cadere nella trappola del risentimento è facile e ci rende ciechi. Abbagliati dal desiderio di far pagare l’onta subita, possiamo dimenticare che ciò che ci rende umani è essere capaci di ragionare oltre che con la testa anche con il cuore.
A volte la rabbia ci sovrasta ed è difficile perdonare, lasciare andare. Possiamo vedere ogni giorno, l’effetto dell’incapacità di amare, con l’aumento di incomprensioni e di tensioni anche nel nostro quotidiano. Vogliamo rimanere in balia della cattiveria e della brutalità o desideriamo cambiare la nostra vita?
Gino Strada, il fondatore di Emergency, diceva: «Se vuoi la pace costruisci la pace», e a Gandhi sono attribuite queste parole: «Sii, tu il cambiamento che vuoi vedere nel mondo». Ecco che ci viene data la palla in mano e la responsabilità piena di ciò che siamo capaci di creare intorno a noi. Il male è stato sconfitto dall’amore misericordioso di Gesù, non abbiamo scuse, siamo noi i responsabili del nostro agire. Introdurre nella nostra vita il perdono, la misericordia e l’amore ci permetterà di costruire la pace che desideriamo con grande ardore. Amen.