Trasporto pubblico e servizi sanitari
Un approfondimento sulla mobilità partendo da un’interrogazione di un cittadino
«I politici regionali, al pari dei loro colleghi di Roma, non sono sempre, tranne rare eccezioni, sensibili ai problemi dei loro concittadini. Non si spiegherebbe altrimenti perché, a 17 (diciassette!) anni dal forzoso accorpamento degli ospedali di Pinerolo e di Rivoli (To) nella nuova Asl To3 Piemonte, manchi ancora una linea automobilistica diretta che colleghi i due Presidi» così scrive in una accorata lettera Jean Louis Sappè, angrognino da anni residente a Torre Pellice.
«L’occasione delle consultazioni elettorali del prossimo 9 giugno potrebbe indurre qualche politico regionale a pensare a questo problema» chiosa Sappè.
L’ex sindaco di Angrogna, dializzato per anni, ben conosce la problematica: «Sono anni che frequento la sanità; ogni anno devo fare cinque o sei esami per valutare la situazione di salute dei reni: un tempo si facevano in ambulatorio a Pinerolo, oggi bisogna andare all’ospedale di Rivoli. E la questione riguarda centinaia di pinerolesi, da quando vari esami si possono fare solo (se va bene, ndr) a Rivoli. Se le persone sono anziane, o non hanno l’auto, il problema dei collegamenti diventa davvero pesante!».
Ecco dunque la proposta: «Perché non pensare all’istituzione di un nuovo servizio pubblico di trasporto che colleghi, via nord-est, il “Movicentro” di Pinerolo alla stazione ferroviaria di Torino Porta Susa, toccando l’Ospedale Agnelli all’altezza del Cottolengo e poi, via via, per la Provinciale 589, Frossasco, Piossasco, Orbassano e l’ospedale San Luigi, Rivalta, e l’ospedale di Rivoli? Non dovrebbe essere un’impresa proibitiva, con costi tutto sommato non elevati…».
Al momento raggiungere con i mezzi pubblici l’ospedale di Rivoli vuol dire utilizzare la linea 17, che fa capolinea proprio all’ospedale di Rivoli e parte da via Ventimiglia, zona ospedale Sant’Anna: tempo di percorrenza circa un’ora con la possibilità di intercettarlo in corso Unione Sovietica, angolo corso Sebastopoli, se si utilizza il bus da Pinerolo e non il treno. Se si preferisce invece il treno è da prevedere lo spostamento da Pinerolo fino a Torino Lingotto (poi un bus urbano o una camminata per arrivare in corso Sebastopoli) oppure a Torino Porta Susa e poi in metropolitana fino alla stazione Spezia,… insomma non il massimo della comodità! Soprattutto per persone che hanno in previsione visite mediche…
Qualcuno raccoglierà la sfida, sperabilmente non solo con promesse elettorali?
A integrare in qualche modo il quadro di allarme lanciato da Sappè è anche un documento di CoMIS (Coordinamento per la Mobilità Integrata e Sostenibile) che mira a tranquillizzare la popolazione sulla sicurezza delle Torino-Pinerolo, sotto la lente d’ingrandimento negli ultimi mesi per molteplici problemi legati ai passaggi a livello (e non solo) e che da una visione d’insieme delle difficoltà del trasporto pubblico: « Bisognerebbe darsi finalmente l’obiettivo di portare avanti la progettazione del raddoppio selettivo della linea, più volte promessa ma mai partita, per consentire una gestione più fluida del traffico ferroviario ed eliminare le strozzature del binario unico che sono causa di molti dei ritardi a catena che registriamo. Puntare solo l’indice sui passaggi a livello, il cui numero dovrebbe essere comunque ridimensionato, riteniamo che distolga da un serio e complessivo progetto di rilancio di cui la ferrovia del Pinerolese e i suoi abitanti hanno urgente bisogno». Ma non solo Torino-Pinerolo. «Sottolineiamo infine che i problemi di mobilità dell’intera area vanno al di là della tratta ferroviaria Torino-Pinerolo. Esistono infatti criticità nel collegamento con la pedemontana e la pianura, con l’area di Cavour e del bargese, con la valli, in particolare in Val Pellice, dove esiste un’infrastruttura ferroviaria di cui chiediamo la riattivazione così come previsto nel contratto di servizio metropolitano e che darebbe la possibilità di aumentare le corse da e per Torino, che peraltro sarebbero dirette.
Condividiamo e sosteniamo quindi l’azione dei Sindaci e degli amministratori del territorio per la Torino-Pinerolo, chiediamo loro però di lavorare in modo congiunto, da subito, anche per un sistema di mobilità integrata di tutto il territorio Pinerolese». Il CoMIS è composto da Legambiente Piemonte e Valle d’Aosta, Legambiente Circolo di Pinerolo, Legambiente Circolo ValPellice, Legambiente Circolo di Barge, Comitato Trenovivo Valpellice, Associazione Rita Atria – Pinerolo, Associazione Invalpellice e Osservatorio 0121 – Salviamo il paesaggio.