Accadde oggi, 25 marzo
25 marzo 1965, la marcia per i diritti civili guidata dal pastore battista Martin Luther King termina il suo percorso
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Prima che il popolo di Selma entrasse a Montgomery, la strada che era stata compiuta era molto più lunga degli 87 km che dividevano le due città.
Anche grazie a un film del 2014, “Selma – La strada per la libertà”, ricordiamo quell’evento come un successo della Southern Christian Leadership Conference, il gruppo organizzato dal dottor Martin Luther King Junior, ma proprio vedendo il film possiamo scoprire che il movimento che portò a quel momento epocale era sorto “dal basso”, grazie a gruppi di interesse locali per il diritto di voto, l’integrazione razziale e la non violenza. Se oggi si ricorda il trionfale ingresso di circa 25.000 persone nella capitale dell’Alabama, capitanate dal pastore King, lo dobbiamo prima di tutto a donne e uomini coraggiosi che misero la loro vita in prima linea, in pericolo, che furono arrestati, picchiati, e in qualche caso uccisi, perché non accettavano che la decisione di un gruppo di potere, piccolo o grande che fosse, potesse essere scambiato per giustizia.
Chi tratta la democrazia come l’arbitrio della maggioranza rimarrà sconcertato dal sapere che, sebbene gli africani americani fossero il 57% della popolazione di Selma, nemmeno l’un percento aveva diritto di voto. E questo semplicemente perché gli ufficiali del Comune avevano il potere di rilasciare i certificati di voto, e gli ufficiali dei Comuni erano bianchi. Totalmente dimentichi della loro spinta alla libertà, quando gridavano «nessuna tassazione senza rappresentazione», i discendenti degli immigrati europei imponevano le loro costrizioni ingiuste su altri loro concittadini chiamandole “leggi” e “giustizia”.
La storia è severa maestra, ma noi, troppo spesso, siamo cattivi studenti. La marcia da Selma a Montgomery, quel marzo di quasi sessant’anni fa che scosse l’Alabama, poi gli Stati Uniti e ora il mondo, torna a raccontarci la storia di cosa succede quando un popolo trova il suo Mosè, cosa succede quando un riluttante Mosè (come tutti i Mosè, a partire dal primo) trova il suo popolo, e di cosa succede quando Dio ascolta il grido della sua creazione, soprattutto quando il grido contiene le parole “libertà”, “giustizia”, “gloria”.
Foto: Simpatizzanti della marcia di Selma manifestano a New York, Stanley Wolfson, New York World Telegram & Sun, Licenza: CC0 Public Domain