Vi prego…sopportatevi l’un l’altro con amore
La tappa pinerolese della Giornata mondiale di preghiera
Quest’anno la Giornata mondiale di preghiera sul tema: «Vi prego…sopportatevi l’un l’altro con amore» (cfr. Efesini 4,1-7) ha fatto risuonare le voci delle donne palestinesi, col racconto delle loro sofferenze e della forza interiore con cui vivono quella virtù che chiamano sumud, cioè «la capacità di percepire la realtà così com’è e il coraggio di opporsi all’ingiustizia in modo non violento; un amore resistente che permette all’aggressore di ritrovare la sua umanità».
La decisione di affidare la preparazione della Giornata al comitato interconfessionale palestinese venne presa nel 2017, durante il meeting internazionale tenutosi a Foz do Iguaçu, in Brasile. Una scelta concordata democraticamente e con largo anticipo, molto prima che divampasse l’attuale conflitto.
A Pinerolo l’iniziativa è stata organizzata domenica 3 marzo, alle 15, nel Tempio valdese, in un clima caldo di amicizia, con una buona partecipazione, nonostante la giornata piovosa. Come ogni anno, grazie alla bravura e al talento artistico di Ileana Lanfranco, il logo è stato riprodotto in grande formato, ben visibile dai presenti. Un’immagine significativa, con la raffigurazione di tre donne palestinesi raccolte in preghiera sotto un albero di ulivo, simbolo di pace e di una lunga esistenza, che nulla può spezzare.
Tutti i materiali giunti dalla Palestina (i canti, lo studio biblico su Efesini 4,1-7, la liturgia, le testimonianze) sono stati ampiamente utilizzati nell’incontro pinerolese, come segno di comunione con le donne che li hanno preparati. I testi sono reperibili sul nuovissimo sito italiano (www.giornatamondialedipreghiera.it) e sulla pagina in italiano del sito svizzero (wgt.ch/it) che fra l’altro contiene uno studio biblico molto ben fatto.
La diacona Karola Stobaus ha aperto la liturgia con una preghiera proposta da un gruppo ecumenico «per le nostre sorelle e i nostri fratelli ebrei, per le nostre sorelle e i nostri fratelli palestinesi». Il culto è stato guidato da Karola Stobaus e da Anna Maria Ribet Ratsimba, mentre i testi sono stati proclamati da donne delle diverse comunità locali, in una sinfonia di voci. Nella meditazione, Livia Gavarini, cattolica, ha detto che Paolo, «nonostante sia una figura autorevole, non ordina o comanda agli Efesini, ma li prega. Sopportarsi l’un l’altro con amore non significa avere un atteggiamento di sottomissione, ma portare a vicenda i propri pesi».
Molto riuscito anche il ricevimento finale: al termine della preghiera, le partecipanti hanno potuto incontrarsi e dialogare, sedute intorno a tanti tavolini, con bevande calde e pasticcini per ristoro.