Consiglio per la missione mondiale e Comunione mondiale delle chiese riformate rafforzano la partnership
I due organismi si sono incontrati per discutere visioni strategiche comuni
La scorsa settimana il Consiglio per la missione mondiale (Cwm) ha ospitato una delegazione della Comunione mondiale delle chiese riformate (Wcrc) a Singapore per discutere visioni strategiche comuni e un partenariato più profondo.
La delegazione della Wcrc, guidata dal suo segretario generale ad interim, Setri Nyomi, e da Philip Vinod Peacock, segretario esecutivo per la giustizia e la testimonianza , è stata accolta calorosamente da Jooseop Keum, segretario generale del Cwm, e da Sudipta Singh, vice segretario per i programmi del Consiglio per la missione mondiale.
Nel suo discorso introduttivo, Nyomi ha illustrato la visione, gli obiettivi strategici e programmatici della Comunione mondiale delle chiese riformate, nonché i piani relativi al prossimo Consiglio Generale previsto per il 2025. Ha parlato della storia condivisa e della relazione complementare tra i due organismi dove la profondità del Cwm nelle intuizioni missiologiche combacia con l’influenza globale della Wcrc.
Keum ha commentato: «L’impegno della Comunione mondiale delle chiese riformate nel discernimento, nella confessione, nella testimonianza e nell’essere riformati è sempre stato esemplare. Il prossimo passo avanti per noi sarà trovare gli strumenti giusti per elevare dal discernimento alla confessione il nostro desiderio di vivere la promessa di Dio di un nuovo cielo e una nuova terra. Per raggiungere questo obiettivo, è necessario trovare un movimento ecumenico più ampio che si basi sull’impegno significativo delle strutture di governance pertinenti».
Singh ha affermato che le organizzazioni potrebbero lavorare insieme nei settori della giustizia di genere, della pace e dello sviluppo, dell’ecologia e della giustizia economica – compreso il rilancio della nuova architettura internazionale finanziaria ed economica – e della cooperazione interreligiosa.
Singh ha parlato anche della necessità di lavorare sul prossimo 1700° anniversario del Credo niceno (2025) e di riflettere su questo soprattutto da una prospettiva teologica riformata.
La visita ha aperto la strada ad entrambe le organizzazioni per esplorare la possibilità di firmare un Memorandum d’Intesa che stabilirà ulteriori strade e opportunità di partenariato e cooperazione.