Verso la Conferenza di Palermo sul lavoro. Dignità al centro

Appuntamento nel capoluogo siciliano dal 9 all’11 febbraio, organizzazione a cura della Commissione globalizzazione e ambiente della Federazione delle chiese evangeliche in Italia

 

Mancano pochi giorni alla Conferenza su lavoro e aspetti teologici e pastorali intitolata “Energia, lavoro, territorio”. Prevista in presenza a Palermo, oppure online in collegamento da remoto, la Conferenza si tiene dal 9 all’11 febbraio 2024.

 

Organizzata dalla Commissione globalizzazione e ambiente (GLAM) della Federazione delle chiese evangeliche in Italia (FCEI), questa conferenza rappresenta un prezioso momento di riflessione comune.


QUI tutte le informazioni.


 

In preparazione della Conferenza, la GLAM ha predisposto alcuni materiali di approfondimento. Una “premessa ai lavori”, una scheda su “Sicilia e lavoro” e, infine, un testo base pensato per sviluppare in ogni paese la campagna “Non c’è futuro senza un buon lavoro”. Quest’ultimo è stato realizzato dalla rete ecumenica europea (CALL – Church action on labor and life) nel 2014 e ne parleremo più diffusamente domani.

 

Nella premessa, Antonella Visintin (che fa parte della GLAM e ne è stata coordinatrice per diversi anni) dipinge un affresco sui molti tipi di lavoro e cerca di ridefinire quale sia un “buon lavoro”, proprio in un momento in cui “aumentano i casi di burnout da over-working e tecnostress”.

Precario, sottopagato, impiegatizio o manifatturiero, a volte nocivo per l’ambiente e per le persone, esternalizzato o “reinternalizzato” nelle case, il lavoro assume sempre nuovi contorni e sempre nuove criticità.

“Può un lavoro in queste circostanze non riverberare violenza e frustrazione in ogni ambito della vita sociale pubblica privata?

 

Quale bilanciamento vita-lavoro è mai possibile? Quale progettualità? Come è possibile continuare a tollerare la violenza economica -che estende i suoi effetti anche sull’ambiente- come sacrificio necessario per accedere al consumo? Come contrastare i flussi migratori per ragioni economiche in assenza di politiche per l’occupazione che tornino a prefiggersi obiettivi di piena occupazione anche grazie ad un reintegro di attività produttive pubbliche?” si chiede Visintin.

 

“Consideriamo due fattori del ‘lavoro buono’ (le sue condizioni e il suo impiego) nella regione Sicilia che ospita il convegno, con riferimento al grande Sud (e da cui partì la ‘carovana per il lavoro dignitoso e sostenibile’ del 2015). Solo un buon lavoro per il bene comune può essere considerato ad immagine e somiglianza del creatore e al servizio della creazione – scrive Visintin –. Nel documento finale della carovana, a cui ci riallacciamo, scrivevamo: ‘Questa peregrinazione per l’Italia, in cui direttamente ed indirettamente le comunità dei diversi luoghi visitati si sono confrontate, ha confermato che la giustizia economica e climatica si tengono per mano. Nelle manifestazioni è sempre emerso come il lavoro è la chiave di volta. Perché il lavoro interviene nella creazione di Dio per la soddisfazione delle necessità materiali dell’umanità. Purtroppo si tratta di un intervento largamente segnato dal dominio e non dalla custodia e dalla salvaguardia, cioè dall’attenzione a non compromettere la riproduzione delle condizioni vitali delle risorse e delle altre specie viventi (Ebrei 13,2)’.

 

 Da decenni molte chiese europee e organizzazioni religiose hanno cercato di monitorare e promuovere la dignità del lavoro nell’economia attraverso campagne pubbliche centrate sul concetto di ‘Buon lavoro’. Dalla Finlandia e poi in Gran Bretagna, Germania, Austria e altre. A fine settembre 2015 l’ONU ha lanciato un nuovo programma che intende dare continuità agli ‘Obiettivi di sviluppo del millennio’ (2000-2015): l’ha chiamato ‘Obiettivi globali 2015-2030’. Essi sono lo sradicamento della povertà e della disuguaglianza e il contrasto al cambiamento climatico per trasformare le vite umane verso una crescente prosperità e un maggiore benessere rispettando l’ambiente. Da cui alcune raccomandazioni rispetto alla piaga del precariato, il salario minimo, la libera circolazione delle persone, la flexsecurity rispetto alla sicurezza sociale. Si tratta di proposte riprese da un documento del Sinodo valdese e metodista 2022 su: lavoro povero, discriminazioni e pari opportunità, sicurezza, formazione, sostenibilità ambientale.

 

Da pochi giorni, inoltre, è uscito il Quaderno della FCEI per la settimana della libertà 2024, dal titolo Come cambia il lavoro e l’etica del lavoro. Ancora, la Federazione delle donne evangeliche in Italia (FDEI) sta organizzando una conferenza pubblica su ‘Donne nel mondo del lavoro – equità, sicurezza e libertà come imperativi etici’ (Roma, 10-11 febbraio). Ciascuno con un proprio taglio sta arricchendo una elaborazione e un intervento necessari”, conclude Antonella Visintin.

 

Qui di seguito, la scheda di approfondimento: SICILIA E LAVORO.