Dio viene a farci grazia

Un giorno una parola – commento a Isaia 30, 18

 

Ascolta la meditazione:

 

Il Signore desidera farvi grazia

Isaia 30, 18

 

Noi crediamo che siamo salvati mediante la grazia del Signore Gesù

Atti degli apostoli 15, 11

 

Il profeta Isaia annuncia la grazia di Dio al popolo di Gerusalemme e ai governanti in un tempo di grave crisi storica e spirituale per l’espansione dell’Egitto e dell’Assiria. Re Acaz cerca il favore dell’Assiria a scapito dei regni confinanti e si macchia di colpe che agli occhi di Dio sono molto più gravi delle pericolose alleanze militari: consacra luoghi di culto idolatri. L’idolatria è un grave peccato per il popolo d’Israele, è considerata dai profeti causa della rovina del paese.

Fra tante parole di giudizio Isaia apre uno spiraglio di speranza. Mentre il popolo sotto l’influsso dei suoi cattivi governanti pare aver dimenticato Dio, il Signore non dimentica le sue creature, si prepara a perdonare. Dio fa grazia perché è giusto, allo stesso tempo severo e misericordioso, non tollera l’idolatria, l’abuso del suo nome per dare credito alle azioni e strategie umane. 

Ma Isaia non annuncia una grazia illusoria, una svolta facile per il popolo. Ricorda ai credenti che la giustizia di Dio si traduce nella sua presenza fedele, sia nei rari tempi di pace, sia nei più frequenti tempi di guerra e sofferenza. Il profeta non fissa quando ed in che modo Dio verrà a fare grazia. Infatti afferma nel seguito del suo messaggio: “Il Signore vi darà sì del pane d’angoscia e dell’acqua d’oppressione”. Egli prevede tempi molto duri, di grave ristrettezza. Il popolo proverà fame, sete e l’oppressione straniera. Il minimo vitale procacciato nel pericolo evoca l’esperienza umana in tempo di guerra o di calamità, la folla che si accalca disperata per ricevere cibo ed acqua, i prigionieri, i sopravvissuti nelle tendopoli passate e presenti. Ma anche nella ristrettezza “quelli che ti insegnano non dovranno più nascondersi”. I profeti di Dio ci accompagnano in ogni tempo con la sua parola per redarguire o per infondere coraggio, illuminando ciò che nella vita pare incomprensibile. Dire ed ascoltare in libertà la Parola di Dio è il primo segno della sua grazia, converte e ricrea cuori e menti. Amen.