Liguria «Gli Amici di Zaccheo», storia e testimonianza evangelica
L’associazione di volontariato che dal 2005 opera in diverse carceri liguri testimonia la possibilità di iniziare una nuova vita
Quando abbiamo iniziato la nostra attività di volontariato nelle carceri, nel 2005, ci siamo posti una questione fondamentale: come aiutare coloro che hanno commesso degli errori e si trovano a dover pagare in carcere la giusta condanna, offrendo una possibilità di iniziare una nuova vita in risposta alla predicazione della Buona Novella di Gesù, una nuova vita rigenerata e trasformata dallo Spirito e dalla Parola del Signore, che possa essere riconciliata da situazioni familiari difficili, dignitosa con un lavoro e un tetto dove vivere e nello stesso tempo capace di donare amore per l’amore ricevuto, di portare sentimenti di riconoscenza a Dio per la sua grazia.
Eravamo un piccolo gruppo di credenti provenienti da diverse denominazioni evangeliche e una credente cattolica, motivati dalla fede e dall’amore per queste persone in carcere, diversi per tradizioni ma uniti nel desiderio di servire il Signore andando incontro al prossimo. Da questo incontro è nata l’Associazione «Amici di Zaccheo».
In tutti questi anni possiamo dire con certezza che il Signore ci ha sostenuto nonostante la limitatezza delle nostre risorse umane e ci ha fatto maturare nella nostra esperienza: centinaia di persone nelle carceri di Marassi, Pontedecimo, qualcuno a Chiavari e Sanremo, sono state seguite da volontari con colloqui costanti di ascolto, sostegno, testimonianza e progetti di formazione, abbiamo visto decine di persone, che abbiamo preso in cura, iniziare un nuovo percorso di vita, buona parte di loro ritrovando una fede perduta e inserendosi in comunità cristiane, trovare lavoro e casa, costruire una famiglia, impegnarsi a favore del prossimo, questo è il miracolo del Signore che abbiamo visto.
Alcune persone che abbiamo accompagnato in questo percorso di rinascita molti anni fa sono diventate servitori del Signore in denominazioni evangeliche internazionali, questo ci ha incoraggiato e aiutato a superare delusioni e scoraggiamenti.
La nostra Associazione nel tempo è cresciuta con altri volontari da diverse chiese evangeliche della Liguria, prendendosi cura spiritualmente e umanamente dei detenuti anche dopo la loro uscita nelle città di Genova e Savona.
L’Associazione quasi subito ha imparato anche quanto fosse importante prendersi cura dei parenti dei carcerati, formando quindi dei volontari dedicati a questo aspetto specifico.
A metà settembre, con il sostegno della Chiesa evangelica luterana che opera con volontari nella nostra Associazione, abbiamo inaugurato una casa di accoglienza autogestita, la Casa «Bethel» in un quartiere semiperiferico di Genova, con l’obiettivo di accogliere detenuti maschili con difficoltà ad avere alloggio temporaneo come tappa per il loro reinserimento sociale, persone già conosciute e seguite in carcere attraverso colloqui con i nostri volontari.
In novembre sono entrate le prime due persone, provenienti dal carcere di Marassi: un ragazzo dal Gambia, un secondo dal Senegal, arrivato in Italia a 15 anni con suo padre e poi rimasto solo a circa 19, reso invalido da una malformazione congenita al cuore diagnosticata in carcere. Operato, è stato sottoposto a fisioterapia giornaliera presso un laboratorio a Genova, verrà ospitato fino alla sua completa remissione per i prossimi mesi.
I volontari della nostra Associazione hanno iniziato a prendere contatti con i familiari degli ospiti per accompagnarli in percorsi di riconciliazione ove necessario e per sostenerli nel processo di riabilitazione e reinserimento sociale.
La Casa «Bethel» è anche un luogo d’incontro dove poter sperimentare e testimoniare l’amore di Dio in maniera ancora più concreta; nei colloqui con gli ospiti, di religione musulmana, nascono tante domande e riflessioni non con spirito di proselitismo ma di testimonianza cristiana, resa pratica dalla venuta di Gesù e vissuta concretamente attraverso le azioni che compiamo.
I volontari della nostra Associazione giornalmente visitano gli ospiti della struttura con un calendario ben definito; tra gennaio e febbraio abbiamo in programma di iniziare alcuni gruppi di formazione e sostegno in una sala apposita attrezzata.