Un workshop promosso dall’Associazione mondiale cristiana per la comunicazione (Wacc) sta aiutando molte e molti giovani ad agire contro la violenza di genere online.

Il seminario (in corso) che si concluderà 14 dicembre, sta coinvolgendo tante e tanti i giovani leader delle chiese in tema di prevenzione delle disuguaglianze e per la difesa della giustizia di genere, sia nei social media sia in altri spazi online.

I partecipanti all’evento «Taking Action Against Online Sexual and Gender-Based Violence», stanno esaminando in queste ore gli standard comunitari delle piattaforme dei social media nonché le politiche nazionali e internazionali sulla violenza online.

«Le e i giovani coinvolti nell’iniziativa formativa – si legge sul sito della Wacc – stanno imparando a monitorare i social media e a come utilizzare i dati in appoggio alle politiche governative (advocacy), nonché come creare correttamente e ed eticamente la comunicazione digitale (i post) sui social media e altresì formulare un piano d’azione che possa essere ampliato in una strategia organizzativa collettiva per aiutare a costruire un Osservatorio ecumenico dei media sulla cyberviolenza di genere».

Le discussioni includono anche una panoramica del panorama mediatico odierno, compresi i tipi più comuni di micro-aggressioni, abusi e violenza informatica.

Al termine del workshop (il 14 dicembre) sarà lanciata l’iniziativa del Giovedì in Nero per coinvolgere i giovani nel lavoro verso un mondo senza stupri e violenza.

Un recente studio globale «indica che quasi il 60% delle giovani donne di età compresa tra i 15 e i 25 anni ha dichiarato di aver subito qualche forma di molestia online sui social media e quasi la metà è stata minacciata di violenza sessuale o fisica».

La Wacc e il Consiglio ecumenico delle Chiese (Cec) stanno organizzando congiuntamente il workshop.