Tra le pagine della cultura
Valdo Spini a Più libri più liberi di Roma: «Le riviste di cultura sono autentici nuclei di volontariato culturale impegnati nel dibattito e nell’approfondimento»
«Le riviste di cultura, se vogliono rilanciarsi, devono innovare profondamente la loro presenza, facendo agire in sinergia la veste cartacea con la presenza on line, ma soprattutto devono far valere la loro caratteristica più importante, quella di rappresentare autentici nuclei di volontariato culturale impegnati nel dibattito e nell’approfondimento», ha affermato il presidente del “Coordinamento delle riviste italiane di cultura ”(Cric) Valdo Spini in occasione della kermesse libraria di Roma Più libri, Più liberi, dove ha promosso, dopo l’incontro dedicato alle fedi religiose, che aveva come tema una riflessione sui nuovi conflitti – e in particolare quello in Medio Oriente ( dibattito registrato integralmente da Radio Radicale), –, insieme alla moderatora della Tavola valdese, Alessandra Trotta, il cardinale Matteo Maria Zuppi, presidente della Conferenza episcopale italiana e a Noemi Di Segni, presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche italiane e Ezzedin Elzir, già presidente dell’Unione delle Comunità Islamiche e imam di Firenze), la tavola rotonda sul ruolo delle riviste culturali nel XXI secolo, con Innocenzo Cipolletta, Marino Sinibaldi e Paola Passarelli.
Spini, ha invitato le riviste di cultura «a misurarsi, in particolare, su quattro temi: la democrazia, di cui si contesta oggi l’egemonia geopolitica; l’Europa, il cui sviluppo è insieme presupposto ed esito del rafforzamento dei processi democratici, l’uguaglianza di opportunità in una situazione in cui le disuguaglianze crescono in modo inaccettabile; l’ambiente e la transizione ecologica».
Se le riviste italiane sapranno produrre nuovi contenuti in questi e naturalmente altri campi del grande dibattito in corso a livello italiano, europeo ed internazionale, e se il contesto editoriale e di mercato permetterà loro di avere spazio, ha proseguito Spini, «potranno rappresentare nuovamente un vettore dinamico della cultura politica italiana».
«Chiediamo un ruolo dell’Europa più forte – ha rilevato a margine del primo dibattito Spini – […] nel combattere l’antisemitismo […] e al contempo […] per essere costruttori di pace».
Come racconta nella sua cronaca l’agenzia stampa Nev-Notizie Evangeliche, «Per la moderatora della Tavola valdese, Alessandra Trotta, “la pace si costruisce prima della guerra. Il contributo delle religioni è quello di costruire un ideale di pace. Se però guardiamo alla storia delle religioni, ci dimostrano che tante volte abbiamo alimentato odi e disprezzi: nessuno si può chiamare fuori da queste responsabilità. Ma proprio alla luce di una storia tragica possiamo dire di aver sperimentato quello che non vorremmo”. E i protestanti in modo particolare, hanno “l’ossessione della laicità degli stati, perchè la storia ci dimostra che se non c’è una cornice di laicità le religioni danno il peggio di loro stesse”. Di fronte a una crescente “sfiducia verso la democrazia”, secondo la pastora e diacona, “è cresciuta l’ossessione della sicurezza. In questo quadro le nostre sono comunità educanti, dove si può scegliere quali parole usare. E a chi ricerca la sicurezza attraverso le lontananze – i muri, le barriere – dovremo rispondere con la sicurezza delle vicinanze. Praticando cioè la filoxenia, l’amore per lo straniero”».
Valdo Spini, ha ribadito l’importanza della presenza di uno stand del Cric (con l’adesione di numerose riviste culturali italiane) e di essere promotore culturale (in una fitta serie di dibattiti) alla Fiera Più Libri Più liberi. Appuntamento che si è chiuso ieri (con 115 mila presenze) e ha «ringraziato per il sostegno sia l’Ottopermillevaldese (Unione delle chiese metodiste e valdesi), sia la Direzione Generale dell’Educazione, della ricerca e degli istituti culturali del Ministero della Cultura».